Bangkok porta a 12 anni la non punibilità per i minori
Modificato il Codice penale per recepire la Convenzione per i diritti dell'infanzia. Fino ad ora la soglia per la responsabilità nei crimini era fissata a 10 anni. Un passo avanti per la tutela dei minori accompagnato anche dalla possibilità per i magistrati di assegnarli in custodia a individui o organizzazioni sociali andnado oltre le sanzioni pecuniarie per i genitori finora previste dalla legge.
Bangkok (AsiaNews) - Dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Reale il 5 maggio, da oggi in Thailandia entra in vigore il 29mo emendamento del Codice penale che sostituisce le sezioni 73 e 74 sulla punibilità dei minori. Nella nuova versione il testo recita: “I bambini sotto i 12 anni d’età non avranno responsabilità penale per azioni commesse ritenute in violazione della legge”. Il limite d’età esclude ogni possibilità di intervento in caso di crimini commessi al di sotto di questa età, ma anche per reati commessi da ragazzi tra i 12 e i 15 anni sarà facoltà dei giudici individuare provvedimenti che coinvolgano iniziative di reclusione, strutture di ospitalità e recupero o famiglie. Fino ad ora il Codice prevedeva la responsabilità penale per i minori di 15 anni e per i genitori o custodi legali la possibilità di sanzioni pecuniarie in caso di reati reiterati da parte dei minori loro affidati.
Tra le maggiori funzioni delegate ai magistrati c'è anche la possibilità di ordinare che i minori di 18 anni accedano a forme riabilitative di tipo educativo o al trattamento psichiatrico, come pure di assegnare i bambini alla custodia di individui, famiglie o organizzazioni sociali in caso di incapacità dei genitori ad assolvere al compito di tutela e educativo. Si tratta, dunque, di un quadro di norme che segnano un passo avanti nella tutela dei minori. La semplice imposizione di obblighi legali ai genitori naturali nei confronti dei figli, infatti, nel sistema thailandese poneva aspetti problematici come evidenzia la complessa e sovente drammatica condizione di molti minori di paternità incerta o affidati alla cura di individui diversi dai genitori.
Per le autorità, a motivare gli emendamenti sono stati i dati scientifici che mostrano come lo sviluppo cerebrale dei dodicenni non sia nei fatti maggiore di quelli di chi ha 10 anni, condividendo così l’incapacità a prevedere i risultati delle loro azioni ma anche una maggiore convergenza verso la realtà internazionale che fa riferimento alla Convenzione per i diritti dell’infanzia in vigore dal 2 settembre 1990 e che la Thailandia ha ratificato dal 2012.
18/03/2024 16:34