17/07/2023, 10.30
THAILANDIA-ITALIA
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Bangkok, università buddhista e teologi italiani in dialogo su religioni e pace

di Sara Noventa

Nell'ambito della sua Summer school la Facoltà teologica del Triveneto ha tenuto un seminario insieme all'International Buddhist Studies College. Centrale l'idea di un'unità capace di rispettare le differenze. Un'iniziativa legata alla presenza dei missionari fidei donum di questa regione italiana nella diocesi di Chiang Mai. 

Bangkok (AsiaNews) - Un gruppo di studenti e diplomati in teologia italiani a confronto in Thailandia con un’università buddhista sul tema del dialogo tra le religioni e la pace. È l’esperienza della Summer school promossa in questi giorni a Bangkok dalla Facoltà teologica del Triveneto. Pubblichiamo qui sotto la testimonianza di una partecipante a questa iniziativa.

È in corso la prima Summer school in Thailandia promossa dalla Facoltà teologica del Triveneto (10-24 luglio 2023). Accompagnati dal preside don Andrea Toniolo, dal prof. don Giulio Osto e da don Bruno Soppelsa (missionario fidei donum nell'ambito del progetto di collaborazione tra le Chiese del Triveneto con la diocesi di Chiang Mai), diciassette studenti ed ex studenti stanno vivendo la grande opportunità di approfondire i temi del dialogo interreligioso e dell'inculturazione della fede. 

Nel corso di questa esperienza, siamo stati accolti presso la comunità del Pime sita a Nonthaburi (Bangkok). Il Superiore regionale del Sud-est asiatico del Pime, p. Daniele Mazza, ha condiviso con noi la sua personale esperienza di studio ed incontro con la realtà del buddhismo Theravāda. È proprio grazie a lui che abbiamo avuto l'opportunità di partecipare al Seminar on Interreligious Peace in Multicultural Society, tenutosi presso l'IBSC (International Buddhist Studies College) dell'Università Buddhista di Bangkok. 

I lavori del seminario sono stati avviati dal moderatore ven. Phra Sirichai Chayanboon e dal caloroso benvenuto del ven. Phramaha Somphong Khunakaro (vicedirettore dell'IBSC). Ai due interventi dei rappresentanti della delegazione italiana (Francesco Castiglioni e Filippo Visentin), che hanno affrontato i temi "Christian Faith and Peace: the Way of Dialogue" e "Fratelli tutti. Encyclical letter on fraternity and social friendship", sono seguiti quello del ven. Phramaha Duangthip Pariyattidhari Pali IX (direttore del Ph.D. del Peace Study Program dell'IBSC) sulla cittadinanza globale per la pace, della bikkhuni Maechee Narumon Jiwattanasuk che ha esposto una visione critica del multiculturalismo come via alla pace e del prof. Frank J. Hoffman sul dialogo interreligioso. 

Si è trattato di uno speciale momento di incontro e confronto, durante il quale i partecipanti cristiani e buddhisti si sono trovati a riflettere insieme sul dialogo come strumento di pace, come impegno per tutti, come compito che si dà ogni giorno.

È più volte emerso come la costruzione di un mondo pacifico e rispettoso delle differenze sia responsabilità di ogni singola persona. Le religioni, poi, riconoscendo nella pace e nel dialogo un obiettivo comune, sentono la necessità di unire le forze, di andare oltre le divisioni categoriali che condizionano le nostre culture, per concentrarsi sull'unità della famiglia umana. 

Come concretizzare queste parole? Il ven. Phramaha Duangthip Pariyattidhari Pali IX, parlando della cittadinanza globale, ha sottolineato il valore dell'educazione, il bisogno di coltivate compassione ed empatia, l'importanza di vivere esperienze di carattere interculturale.

Durante questo seminario, ci siamo confrontati ed educati reciprocamente, abbiamo condiviso il riconoscimento della diversità religiosa come un dono e una ricchezza. Ci siamo riconosciuti tutti "artigiani di pace" che, nel dialogo e nell'ascolto reciproco, hanno potuto condividere le qualità che caratterizzano le singole fedi ed esperienze religiose, dando “origine ad uno spazio di condivisione e di reciproca accoglienza rafforzando la cultura dell’incontro”, senza relativizzare “le differenze che esistono tra noi, ma affermando l’importanza di avere una pluralità di esperienze e visioni condivisibili, perché insieme possiamo continuamente prenderci cura gli uni degli altri”.

Il nostro viaggio ora prosegue verso Chae Hom e Chiang Mai, dove faremo ulteriore esperienza di inculturazione e dialogo con una maggiore consapevolezza e responsabilità, facendo tesoro di quanto ricevuto sinora.

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