12/01/2023, 13.04
THAILANDIA - MYANMAR
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Bangkok, raid antidroga: trovati beni di lusso appartenenti alla giunta birmana

Sono stati rinvenuti documenti che attestano il possesso di appartamenti e conti bancari da parte dei due figli di Min Aung Hlaing. Le autorità thailandesi stavano indagando su Tun Min Latt, imprenditore amico del generale. La Thailandia non ha mai condannato il golpe e finora non ha sequestrato gli asset legati all'esercito birmano.

Bangkok (AsiaNews/Agenzie) - Le autorità thailandesi hanno trovato anche beni appartenenti ai due figli del generale Min Aung Hlaing, il capo della giunta golpista birmana, durante un raid nella casa di un imprenditore birmano sospettato di traffico di droga e riciclaggio di denaro. 

Tun Min Latt, 53 anni, gestisce hotel, miniere e altri affari legati al mondo dell’energia. Ora si trova in custodia cautelare dopo essere stato arrestato a Bangkok lo scorso settembre insieme a tre cittadini thailandesi. Da tempo è considerato uno stretto collaboratore dell’esercito birmano al quale - secondo diverse fonti - ha procurato rifornimenti militari, mediando, attraverso la sua società Star Sapphire, l’importazione di droni di fabbricazione israeliana e altri componenti per i jet d’assalto. Lo Star Sapphire Group è inoltre partner di due imprese sotto il controllo del regime, la Myanma Economic Holdings e la Myanmar Economic Corporation. 

L'esercito birmano (noto anche come Tatmadaw) ha estromesso il governo guidato da Aung San Suu Kyi il primo febbraio 2021, iniziando un conflitto civile che non accenna a fermarsi e mettendo in atto una violenta repressione anche nei confronti dei civili.

I documenti trovati dalla polizia nell’abitazione di Tun Min Latt al Belle Grand Rama 9, nella capitale thailandese, attestano il possesso di un appartamento di lusso (del valore di quasi un milione di dollari) e di due conti bancari presso la Siam Commercial Bank da parte del figlio del generale golpista, Aung Pyae Sone, e di sua figlia, Khin Thiri Thet Mon. Entrambi, insieme al padre, sono stati posti sotto sanzioni dagli Stati Uniti e dal Canada dopo il colpo di Stato, ma, secondo persone a conoscenza del caso, non dovranno affrontare alcuna azione legale poiché le autorità thai non li considerano rilevanti per le indagini contro Tun Min Latt. Durante il raid di settembre sono stati confiscati beni (auto, orologi e oltre 200mila dollari in contanti) per un valore di 8,96 milioni di dollari. Il conto bancario di Khin Thiri Thet Mon è stato chiuso ma non è stato possibile determinare da chi o quando.

Un portavoce dell’organizzazione Justice for Myanmar, che ha ottenuto e visionato i registri del sequestro, ha esortato il governo thailandese a intraprendere "un'azione urgente per impedire che il Paese diventi un rifugio sicuro per i criminali di guerra del Myanmar, bloccando l'illegittima giunta birmana e i suoi membri dall'accesso alle banche e alle proprietà thailandesi, e congelando i beni, che appartengono al popolo del Myanmar”.

La Thailandia condivide con il Myanmar una frontiera terrestre di oltre 2mila chilometri ma finora non ha mai apertamente condannato il colpo di Stato dei militari, continuando, al contrario, a invitare rappresentanti della giunta ai vertici regionali. Il generale Min Aung Hlaing mantiene buoni rapporti personali con il capo del governo thailandese Prayut Chan-ocha, anch’egli un ex generale dell’esercito salito al potere a seguito di un golpe e che ora insegue la rielezione nell'appuntamento elettorale in programma a maggio.

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