Bangkok, in arrivo le ‘carte d’identità intelligenti’ per i monaci buddisti
Il provvedimento del governo è dovuto all’elevato numero di abusi etici e legali da parte dei religiosi. Negli ultimi anni divenuti frequenti i casi di appropriazione indebita dai fondi governativi destinati ai templi. Il governo ha comunicato le nuove misure a tre membri del Consiglio Supremo della Sangha. Un alto funzionario thai: “I nuovi documenti pronti entro tre mesi”.
Bangkok (AsiaNews/Agenzie) – I monaci buddisti thailandesi riceveranno delle “carte d’identità intelligenti”, che riporteranno le loro attività nei tre mesi precedenti, affinché le autorità possano controllare i religiosi con maggiore facilità. A riferirlo è Ormsin Chivapruck, alto funzionario legato all'Ufficio del Primo ministro thai. Il provvedimento del governo è dovuto all’elevato numero di abusi etici e legali da parte di abati, novizi e altri monaci, che hanno suscitato profonda indignazione pubblica.
Ormsin ha annunciato la nuova disposizione governativa in seguito ad un incontro con tre membri del Consiglio Supremo della Sangha [massimo organo del buddhismo thai ndr]: Phra Prom Molee, governatore ecclesiastico regionale; Phra Prom Munee, del tempio di Wat Ratchabophit Maha Simaram; Phra Prom Bundit, abate di Wat Prayurawongsa. Essi hanno concordato con la proposta, ma nelle prossime settimane dovranno chiedere le opinioni degli altri membri del consiglio in merito a quali informazioni personali dovranno essere mostrate sulle nuove carte d'identità.
Le autorità thai riportano che le informazioni dovrebbero includere: i compiti assegnati ai monaci; quando questi sono stati ordinati; a quali templi sono riconducibili; quando sono stati promossi; se hanno in precedenza rinunciato ai voti; se in passato hanno commesso reati o hanno abusato di droghe. Ormsin afferma: “Mi aspetto che i nuovi documenti siano pronti entro tre mesi”.
Al momento, i monaci sono in possesso di documenti di identificazione cartacei, difficili da rintracciare. L'ultima proposta delle autorità fa parte degli sforzi del governo per affrontare una serie di scandali che ha colpito il clero buddista. In Thailandia, negli ultimi anni sono divenuti frequenti i casi di appropriazione indebita, che coinvolgono soprattutto i fondi governativi destinati ai templi. Per questo motivo, le autorità hanno chiesto alle gerarchie ecclesiastiche una maggiore collaborazione nella revisione delle finanze dei luoghi di culto buddisti.
31/05/2018 14:29