Bangkok, giro di vite su internet e social media: aumentano controllo e censura
Tutti i numeri di cellulare verranno associati a impronte digitali e scansioni del viso. Prevista l’istituzione di un osservatorio per individuare contenuti ritenuti inappropriati dal governo. Il provvedimento segue una legge contro la stampa. Fonte di AsiaNews: “Si va ormai verso una dittatura del pensiero”.
Bangkok (AsiaNews/Agenzie) – Il principale organo di riforma della giunta militare ha votato quasi all'unanimità in favore di una serie di rigorose misure restrittive sull’uso di smartphones e internet. Tra di esse vi è la registrazione obbligatoria dell'impronta digitale e la scansione del viso, anche solo per acquistare un telefono cellulare.
Lo scorso 3 luglio, con 144 voti favorevoli e uno solo contrario, l'Assemblea nazionale per le riforme (Nrsa) ha approvato un pacchetto di 84 nuove norme per regolamentare la condotta su internet. Se adottato dal Consiglio nazionale per la pace e l'ordine (Ncpo) e dall’Assemblea legislativa nazionale (Nla), nominata dall’ Nrsa, il provvedimento comporterà cambiamenti importanti per tutti gli utenti thai.
Le misure della Nrsa impongono rigorose restrizioni all'utilizzo di internet, destinate in parte ad identificare chiunque condivida determinati contenuti su servizi come Facebook e YouTube. La norma porterebbe la censura thailandese e le limitazioni online ancora più vicine a quelle di nazioni come la Cina e l'Iran, che cercano di controllare l'accesso dei cittadini alle informazioni.
La proposta approvata prevede che tutti i numeri di cellulare siano registrati non solo con i codici di identificazione a 13 cifre dei cittadini, come già avviene, o con il numero di passaporto (per gli stranieri), ma anche con le impronte digitali biometriche ed i dati per il riconoscimento del viso.
Altre misure includono l’istituzione di un osservatorio nazionale dei social media, per individuare contenuti che il governo ritiene inappropriati. La riforma prevede anche un aggiornamento della tecnologia utilizzata per intercettare le comunicazioni via Internet. Il governo ha già numerosi uffici impegnati nel monitorare l'attività online e incoraggia i cittadini a riportare alle autorità qualunque tipo di materiale considerato offensivo.
L'obiettivo principale dichiarato dalle autorità è il reato di lesa maestà, ma dopo aver preso il potere nel 2014, la giunta di governo di fatto criminalizza il dissenso politico e le critiche alle sue azioni. Le ultime misure censorie seguono alcune precedenti disposizioni dell’Nrsa che stabiliscono l’istituzione di un Consiglio nominato per disciplinare stampa e i media online e l’obbligo di una licenza per i giornalisti. Gli organi di informazione thai sperano che tali misure siano respinte, dato che i criteri per l’individuazione di chi ha bisogno di una licenza sono troppo vaghi e limitano la libertà di espressione.
Fonti di AsiaNews commentano così il nuovo pacchetto di norme: “Il provvedimento appena varato dalla giunta militare ha sollevato grandi polemiche in Thailandia. Esso legittima la censura ed il controllo da parte del governo, già presenti ma che non avevano ancora fondamento legale. Le prospettive per la società sono quelle di un controllo sempre più rigoroso e pressante. A breve si terranno le celebrazioni per il primo anniversario della morte del compianto re Bhumibol Adulyadej, per il quale il Paese è tuttora in lutto. L’erede al trono, che ha di recente approvato una nuova costituzione militarista, non gode della stessa stima che i sudditi avevano per il padre. Ciò comporta una situazione politica molto delicata. Il regime militare vuole limitare le possibilità che i thailandesi hanno di criticare il governo. Le autorità si giustificano affermando che i provvedimenti, anche quelli contro la stampa, sono necessari per combattere la proliferazione di notizie false e difendere la moralità del popolo thai. In realtà non è così. Si va ormai verso una dittatura del pensiero”.
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