Bandarban: cattolici, musulmani e buddisti contro un monaco ‘espropriatore di terreni’
Il responsabile degli espropri forzati è il Bhante (monaco buddista) Ucha Hla. Secondo fonti locali, egli avrebbe legami con il Myanmar. Tra le vittime, anche l’arcidiocesi di Chattogram e 300 bambini poveri ospitati in due ostelli della Chiesa.
Bandarban (AsiaNews) – Riavere indietro le terre espropriate da un monaco buddista radicale: per questo 70 persone, tra cui diversi leader cattolici, buddisti e musulmani, si sono incontrati oggi in un hotel di Bandarban, nel sud-est del Bangladesh. Essi protestano contro il Bhante (monaco buddista) Ucha Hla, 62 anni, che negli ultimi 12 anni ha requisito i terreni di proprietà di 24 persone, per un totale di 100 acri [oltre 404mila metri quadrati].
Tra le vittime di questi espropri forzati vi è anche la Chiesa cattolica, che nell’area interessata gestisce due case per bambini bisognosi. P. Jerome D’Rozario, segretario della Commissione per i terreni dell’arcidiocesi di Chattogram (ex Chittagong), spiega ad AsiaNews: “Tra il 1971 e il 1972 la Chiesa ha acquistato cinque acri [20mila mq] dai genitori del monaco. Possediamo tutti i documenti legali che lo accertano. Inoltre continuiamo tutti gli anni a pagare le tasse al governo. Abbiamo deciso di partecipare all’incontro per denunciare il religioso che si appropria di terreni di altri”.
Il segretario racconta che nei terreni di proprietà dell’arcidiocesi “veniva prodotto il riso necessario a nutrire i bambini ospitati in due ostelli. Si tratta di 300 minori che ricevono educazione gratuita. Dopo la perdita dei terreni, facciamo fatica a mandare avanti le strutture. Chiediamo al governo di velocizzare i processi a carico del monaco e restituire i terreni”.
Bandarban è un’area a maggioranza buddista, mentre in generale il Bangladesh è al 90% musulmano. I partecipanti lamentano che Bhante Ucha Hla sta sfruttando la religione e il proprio ruolo per appropriarsi in maniera fraudolenta di possedimenti delle minoranze, che non hanno la forza di far valere i propri diritti. Fonti locali sostengono che egli avrebbe legami con il Myanmar e utilizzerebbe criminali di fiducia per attuare gli espropri.
Dilip Barua, buddista, è il segretario della Barua Welfare Society, Ong che difende i diritti dei tribali buddisti Barua. Egli protesta: “Siamo sorpresi di come un monaco buddista stia rubando le proprietà di altre persone. Il Bhante è una persona influente e sta traendo vantaggio [dal suo ruolo] in maniera negativa. Egli indossa abiti religiosi e [sembra] una persona degna di rispetto. Non possiamo avere un litigio con lui”.
Nurul Alam, commerciante musulmano, riferisce: “Ho comprato un pezzo di terra 20 anni fa, ma Bhante Ucha Hla l’ha requisito con i suoi uomini. Poi ha issato una bandiera buddista e le insegne di un tempio buddista. Sta facendo della questione un affare religioso. In questo modo nessuno può reclamare le proprietà”.
21/06/2017 08:53