Ban Ki-moon al Parlamento birmano: Suu Kyi e Thein Sein “uniti” per la democrazia
Yangon (AsiaNews/Agenzie) - Il segretario generale Onu Ban Ki-moon ha tenuto oggi uno storico discorso davanti al Parlamento birmano, in cui ha invitato il presidente Thein Sein - espressione della precedente giunta militare al potere - e la leader dell'opposizione Aung San Suu Kyi a "lavorare come partner, sulla strada del cambiamento". Intanto si è risolta la controversia relativa al giuramento all'Assemblea dei membri della Lega nazionale per la democrazia (Nld): come annunciato dalla stessa Nobel per la pace, l'atto verrà completato "appena possibile" secondo i termini attualmente previsti dalla Costituzione.
Rivolgendosi ai parlamentari del Myanmar, Ban Ki-moon ha affermato che la via era "troppo stretta per tornare indietro" e si rivolge direttamente ai due leader, Thein Sein e Aung San Suu Kyi, protagonisti della svolta "democratica" del Paese, complimentandosi per il loro "coraggio e lungimiranza". Nei giorni scorsi il segretario generale delle Nazioni Unite ha incontrato il presidente per un faccia a faccia privato, mentre domani sarà la volta della leader dell'opposizione.
Nella precedente visita in Myanmar, nel 2009, Ban Ki-moon non aveva potuto incontrare la Nobel per la pace, agli arresti domiciliari dove ha trascorso 15 degli ultimi 22 anni, su disposizione del regime militare al potere fino al 2011. Il capo della diplomazia internazionale ha elogiato "la visione, la leadership e il coraggio" del Presidente Thein Sein e di Aung San Suu Kyi. "La Birmania - ha aggiunto - può vincere la sfida della riconciliazione e dello sviluppo, ma sarà necessaria molta determinazione e una leadership e una partnership comune" fra tutte le anime che compongono l'Unione.
Il segretario generale Onu ha inoltre spiegato che "le elezioni e un governo aperto" vanno considerati come un "salutare e vibrante" clima politico, nel quale tuttavia "molto va ancora fatto" in particolare per conseguire la pace con le minoranze etniche, "su tutti il popolo Kachin".
Nel frattempo si è risolta la controversia relativa al giuramento alla Costituzione, imposto a tutti i parlamentari birmani compresi i membri dell'opposizione e Aung San Suu Kyi. La leader della Nld ha confermato che presterà giuramento "secondo il volere del suo popolo", agevolando così il suo ingresso a pieno titolo nel panorama politico nazionale.
La settimana scorsa i membri della Nld, che hanno conquistato un seggio in Parlamento alle elezioni suppletive del primo aprile, hanno rimandato il loro ingresso all'Assemblea per una querelle relativa alla formula del giuramento: essi non intendevano pronunciare la parola "salvaguardare la Costituzione", ma un più semplice "rispettare". La Carta fondamentale dello Stato è stata promulgata e "approvata" dai cittadini con voto nel maggio 2008, in piena emergenza causata dal ciclone Nargis e riserva il 25% dei posti all'esercito.
Aung San Suu Kyi ha voluto però chiudere ogni polemica e guardare al futuro: "Andremo [a Naypyidaw] appena possibile, per partecipare ai lavori parlamentari". E chiarisce: "accettiamo la parola salvaguardare, prima di tutto perché questo è il desiderio del nostro popolo. I nostri elettori ci hanno scelto, perché ci vogliono vedere in Parlamento".