Baghdad, condannati a morte 24 presunti membri dello Stato islamico
Baghdad (AsiaNews/Agenzie) – Un tribunale iracheno ha condannato a morte 24 presunti militanti dello Stato islamico, coinvolti nel massacro della base militare di Camp Speicher del giugno 2014. Tutti gli imputati, di nazionalità irachena, si sono dichiarati non colpevoli e hanno accusato i funzionari di polizia, che li avrebbero torturati per estorcere loro una confessione. I giudici hanno negato le accuse ed emesso la sentenza “sulla base di prove schiaccianti”.
Ora la sentenza sarà inviata all’Alta Corte di Baghdad, che dovrà decidere se avallarla o meno. Secondo un portavoce del tribunale, altre 604 persone sono coinvolte nella strage dei soldati e sono “nella lista” della polizia nazionale. Ali Abdul Hamza, fratello di una delle vittime, dichiara: “Siamo sollevati dal vedere che la giustizia ha fatto il suo corso, e che a questi criminali sia stata data la pena più severa”.
Nel giugno 2014 un commando dello Stato islamico ha attaccato la base militare di Camp Speicher e ha ucciso circa 1.700 soldati, per la maggior parte reclute sciite. I terroristi hanno in un secondo momento pubblicato online foto e video della strage. Dopo la riconquista di Tikrit da parte delle forze irachene, decine di persone sono state arrestate in relazione a questo brutale avvenimento.
Al momento i team della polizia scientifica stanno riesumando le vittime, gettate in fosse comuni o nel fiume Tigri, per analizzarne i resti. Circa 470 corpi sono stati già ricomposti, ma il governo ha chiarito che questa operazione “andrà avanti fino a che non sarà data a tutti degna sepoltura”.
17/11/2020 09:01
30/12/2006