Azienda finlandese nella bufera per il via libera alla diga di Xayaburi
Vientiane (AsiaNews/Agenzie) - Infuria la polemica attorno all'azienda di consulenze ambientali finlandese Poyry che, di recente, ha dato il via libera alla costruzione della controversa diga di Xayaburi, sul Mekong in territorio laotiano, nonostante l'opposizione di altri Paesi della regione. In un rapporto elaborato dagli esperti di Poyry si legge che il progetto della centrale idroelettrica non viola "gli obblighi presi dal governo del Laos", nei confronti delle altre nazioni che aderiscono alla Commissione per il fiume Mekong (Cfm). Tuttavia il documento dell'azienda finlandese è ora al vaglio del governo di Helsinki, che non esclude sanzioni per violazioni al codice etico e una possibile incriminazione per "conflitto di interessi".
Otto Bruun, della sezione finlandese di Friends of Earth, sottolinea che "la compagnia alimenta i conflitti sull'acqua" e causa "un impatto negativo sull'ambiente e i diritti umani dei cittadini". Lam Thi Thu Suu, coordinatrice di Vietnam Rivers Network, aggiunge che "le informazioni errate di Poyry sull'impatto della diga di Xayaburi ha impedito di migliorare la cooperazione sulla condivisione delle risorse idriche".
Nel novembre 2011 l'azienda finlandese ha rilasciato un rapporto, commissionato da Vientiane, che certifica "l'adeguata informazione" fornita dal governo laotiano agli altri Paesi membri della Cfm, in base al quale la costruzione poteva procedere senza "ulteriori informative". Un parere che è valso la firma di un nuovo contratto, in base al quale la Poyry Energy seguirà la costruzione "per un periodo di costruzione previsto, della durata di otto anni".
Intanto il movimento Friends of Earth e altre 14 ong ambientaliste hanno intentato un'azione legale contro Poyry Plc e Poyry Group, sulla base del "contratto vantaggioso" siglato con Vientiane e che è figlio di un palese "conflitto di interessi". Accuse respinte dal portavoce della compagnia finlandese, secondo cui tutte le procedure sono state effettuate in una logica di trasparenza.
Il progetto relativo alla diga di Xayaburi prevede la costruzione di un impianto idroelettrico da 3,5 miliardi di dollari e dalla portata di 1.260 megawatt, in una zona remota nel nord del Laos. Esso comporta lo spostamento forzato di 2.100 abitanti di villaggi e avrà serie conseguenze su decine di migliaia di altre persone. La realizzazione è affidata a una ditta thailandese e sarà proprio il Paese degli elefanti a trarre i maggiori benefici dalla centrale. Il Laos intende trasformarsi nella "batteria del Sud-est asiatico". La Commissione per il fiume Mekong (Cfm) chiede una moratoria di 10 anni sulla costruzione e, in uno studio pubblicato a febbraio, ha mostrato come le dighe possono causare una minor pesca di 300mila tonnellate annue, con gravi conseguenze per oltre un milione di persone, soprattutto in Cambogia.
Il Mekong nasce sull'altopiano del Tibet e scorre lungo la provincia cinese dello Yunnan, poi in Myanmar, Thailandia, Laos, Cambogia e Vietnam. Circa 65 milioni di persone vivono lungo il suo corso, ricavando sostegno dalla pesca (stimata valere 3 miliardi di dollari annui) e dagli allevamenti ittici. Ma ora il fiume, lungo 4.880 chilometri e ritenuto il 2° più ricco al mondo per biodiversità, è minacciato da molti progetti di dighe idroelettriche, tra cui la diga Xayaburi, che a inizio novembre ha ricevuto il benestare dal governo laotiano per l'inizio ufficiale dei lavori di realizzazione.