27/06/2013, 00.00
VIETNAM
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Ausiliare di Vinh: alla Chiesa vietnamita servono news e media cattolici

P. Pierre Nguyen Van Vien racconta la realtà della diocesi e della Chiesa nel Paese. Fede, vocazioni, missionari e martiri e una povertà che porta speranza i punti di forza. Ma mancano giornali, radio e case editrici che contribuiscono alla testimonianza e all’evangelizzazione.

Hanoi (AsiaNews/EdA) - Le diocesi del Vietnam "sono molto unite fra loro", ma non riescono ancora a esprimersi "con un'unica voce". La Chiesa cattolica "non può vivere ai margini della società", ma per diventare protagonista dei grandi cambiamenti in corso deve potenziare "i mezzi di comunicazione e di informazione". È quanto spiega alla sezione vietnamita di Radio Free Asia (Rfa) il neo vescovo ausiliare di Vinh - Vietnam centrale, mezzo milione i cattolici della diocesi - Pierre Nguyen Van Vien, 48 anni, sino ad oggi vicario generale della stessa. Il futuro presule - in attesa della cerimonia di consacrazione - parla di una realtà vitale e attiva, dove i fedeli partecipano con entusiasmo alle iniziative anche a fronte di difficoltà e violenze. Negli ultimi mesi, infatti, le autorità hanno impresso un giro di vite contro l'attivismo cattolico locale, arrestando e condannando a diversi anni di carcere decine di persone. 

A dispetto delle persecuzioni della leadership comunista, la Chiesa cattolica in Vietnam continua a crescere. In particolare, l'area di Vinh può contare su quattro elementi fondamentali che il neo ausiliare ritiene essere alla base della maggiore presenza e partecipazione dei fedeli. "La terra di questa diocesi - afferma p. Van Vien - è impregnata del sudore e delle lacrime dei missionari". In particolare, egli ricorda "i martiri" che hanno attraversato le "diverse epoche di persecuzione".

Secondo il neo-ausiliare "quasi il 100% dei fedeli è praticante e, aggiunge, in grande maggioranza "poveri". "Essi - spiega - sono soliti affidarsi al Signore più degli altri, perché confidano in Lui per una guida nella loro vita". Quarto e ultimo elemento di forza, "l'abbondanza delle vocazioni" e delle scelte di "vita consacrata". Al Seminario maggiore di Vinh Thanh, racconta, sono arrivate "centinaia di candidature" a fronte di una disponibilità ridotta ad alcune decine di posti.

Al contempo, mons. Pierre Nguyen Van Vien non nasconde le difficoltà che la Chiesa locale deve affrontare e superare col tempo. L'istruzione dei bambini secondo "uno spirito cristiano", in una realtà che impone pesanti limiti all'insegnamento del catechismo; la partecipazione dei cattolici alla vita della diocesi; le proprietà dei terreni e la disponibilità di spazi; la mancanza di mezzi di comunicazione sociale.

Ed è proprio quest'ultimo punto, il più importante da affrontare e risolvere per il neo-ausiliare di Vinh: la più grande "difficoltà" registrata dalle diocesi, sottolinea, è il forte limite nei mezzi di comunicazione e informazione. "La Chiesa in Vietnam - aggiunge - non ha programmi radio, né giornali né case editrici". Viviamo in un'epoca in cui l'informazione si sviluppa in modo rapido, conclude il prelato, e nonostante tutto "la maggior parte dei cattolici vietnamiti non può beneficiarne" come sarebbe invece giusto e auspicabile; e l'annuncio della Parola di Dio "incontra molte difficoltà". 

 

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