Aung San Suu Kyi: Modificare la Costituzione per elezioni libere e giuste
Bruxelles (AsiaNews/Agenzie) - Senza modifiche alla Costituzione, le elezioni presidenziali del 2015 in Myanmar non saranno democratiche, giuste orappresentative. È quanto ha sottolineato la leader dell'opposizione birmana Aung San Suu Kyi, impegnata in questi giorni in una visita ufficiale in alcuni Paesi dell'Unione europea. "La Costituzione va modificata" ha dichiarato la Nobel per la pace durante un incontro nel fine settimana a Bruxelles con Jose Manuel Barroso, presidente della Commissione europea. Se la Carta fondamentale dello Stato non verrà emendata, ha aggiunto la Signora, "le elezioni del 2015 non possono essere libere e regolari".
Nel 2015 il Myanmar si recherà alle urne per le elezioni parlamentari; il voto rinnoverà per intero le Camere, chiamate poi a eleggere il nuovo capo di Stato. Dopo decenni di dittatura militare, nel 2011 il Paese ha celebrato le prime elezioni (in parte) libere della storia recente, con un turno suppletivo nel 2012 che ha sancito l'ingresso della leader della Lega nazionale per la democrazia - che ha trascorso 15 degli ultimi 22 anni agli arresti domiciliari per ordine della giunta - in Parlamento.
Aung San Suu Kyi ha dichiarato di voler correre per la carica più alta del Paese. Tuttavia, è necessaria una modifica della Costituzione - approvata dai militari nel 2008 con un voto farsa, in piena emergenza causata dal ciclone Nargis - che, ad oggi, contiene una norma contra personam che impedisce di fatto alla leader democratica di essere eletta. La legge incriminata prevede che non possano essere eletti cittadini sposati o con figli di nazionalità straniera. I due figli della donna sono di nazionalità britannica, così come il loro padre Michael Aris morto per malattia nel 1999.
Nel contesto del tour europeo, la leader dell'opposizione birmana andrà anche in Lussemburgo a ritirare il più importante riconoscimento Ue in tema di diritti umani, vinto nel 1990 quando era agli arresti. Il premio Sakharov le verrà consegnato domani a Strasburgo, mentre oggi è previsto il suo discorso ai ministri degli Esteri Ue in Lussemburgo.