04/12/2003, 00.00
hong kong - cina
Invia ad un amico

Aumentano il disagio e i suicidi tra gli studenti

di Gianni Criveller, missionario PIME

Hong Kong (AsiaNews) – Nelle ultime settimane, nel territorio si è molto discusso di disagio giovanile, arrivando fino a una interrogazione parlamentare. Il dibattito è stato scatenato da un fatto di cronaca. Una studentessa quindicenne, Yip Ting-sin, si è uccisa lo scorso 11 novembre. Nella stessa scuola altri tre studenti si erano suicidati negli ultimi due anni. Il Segretario Permanente per L'Educazione e il Personale, Fanny Law Fan Chiu-fun ha commentato la tragedia definendo "vigliacchi, egoisti, deboli e irresponsabili" gli studenti che si uccidono.

Ne è seguita una aspra polemica. Fanny Law, accusata di insensibilità e incapacità a rimuovere dal sistema scolastico le cause che portano al suicidio dei ragazzi, ha dovuto ritornare sull'argomento per spiegare le sue parole. La sua intenzione era quella di contrastare una certa "romanticizzazione" del suicidio tra i ragazzi, che li porta a percepire il suicidio come un atto 'eroico' e 'coraggioso.' Il South China Morning Post, principale giornale in lingua Inglese della città, pur criticando "l'infelice scelta di parole" di Fanny Law, ha riconosciuto che occorre contrastare la cultura indulgente verso il suicidio dei teen-agers (cfr. Editoriale, 14 novembre). Anche Hau Kit-tai, direttore del Dipartimento di Psicologia dell'Università Cinese di Hong Kong, e Lam Seung-wan, Supervisore di una scuola primaria, sostengono l'approccio duro di Fanny Law: "Nel passato, i funzionari del governo e la pubblica opinione davano la colpa dei suicidi ai genitori e agli insegnanti. Questo approccio è molto pericoloso perché incoraggia i ragazzi a sentirsi delle vittime ed a 'vendicarsi' con il suicidio," (Mr. Hau, SCMP, 12 novembre)

Il sistema scolastico sotto accusa

Ma una stragrande maggioranza ha riversato le sue opinioni sui giornali, stigmatizzando la linea dura. Fanny Law è stata invitata a scusarsi con la famiglia della povera ragazza, e persino a dimettersi, in quanto responsabile di un sistema scolastico che, provocando disagi psicologici ed emotivi tra i ragazzi, è una delle cause dei suicidi.

La scuola di Hong Kong è accusata di essere un sistema fallimentare. Essa è ancora tutta centrata sugli esami, il cui risultato stabilisce il merito degli studenti, e l'accesso ai gradi superiori, in scuole sempre più qualificate. Tutto ciò crea ansia e pressione enorme sugli studenti. L'insegnamento è ancora basato su un nozionismo esasperato e sulla concorrenza. Secondo alcuni critici, già dall'età di 11 anni i bambini vengono bollati come intelligenti o derisi come stupidi. Secondo il SCMP (editoriale del 14 Novembre), nella scuola primaria ci sono stati dei miglioramenti, ma insufficienti.

Molte famiglie lamentano che ad Hong Kong le classi sono sovraffollate, con insegnanti che devono usare il microfono per farsi sentire. Insegnanti poco preparati, soprattutto sul piano delle relazioni, affrontano le lezioni con ansia, sentendosi incapaci di fronteggiare un impegno più grande delle loro forze.

Nelle sovrappopolate case popolari, dove vive la maggioranza dei ragazzi, non c'è spazio e silenzio che permetta di concentrarsi nello studio.  Negli ambienti popolari, afflitti dalla crisi economica, i problemi familiari si riversano su di loro in modo pesante. Come tutti i ragazzi del mondo, essi soffrono anche delle difficoltà delle relazioni emotive e affettive con i loro coetanei. Ma, viene denunciato, ad Hong Kong mancano il tempo e la disponibilità di educatori ad ascoltare i ragazzi, che facilmente vivono l'impressione di essere soli ed incompresi.

I dati del disagio

Il dibattito di questi giorni ha messo in luce molti dati, che illustrano la vastità del disagio degli adolescenti. Negli ultimi due anni ci sono stati 27 suicidi nelle scuole primarie e secondarie, (questo dato, comunque, non è peggiore di quello in altre parti del mondo). Un terzo degli studenti ha pensato alla possibilità di uccidersi. Il 90% degli studenti soffre sintomi da stress quali: instabilità emotiva, mancanza di direzione nella vita, fatica, insonnia, mal di testa, mancanza d'appetito, cattiva digestione… La situazione del disagio è peggiorata negli ultimi due anni, anche a causa della recessione economica che affligge molte famiglie.

Secondo Natalie Tong, del Centro per la Prevenzione dei Suicidi dell'Università di Hong Kong, il 70% dei giovani che si suicidano hanno problemi mentali. Ms. Tong respinge l'analisi di Fanny Law: più definire il suicidio un atto di egoismo o un fallimento personale, occorre capire la complessità del disagio.

Le risorse offerte per affrontare questi problemi sono del tutto inadeguate. Ci sono infatti solo 80 psicologi per 1200 scuole. Alcuni psicologi coprono anche 30 scuole, rendendo impossibile grandi interventi di prevenzione. La stragrande maggioranza afferma che il compito degli amministratori pubblici non è colpevolizzare coloro che soffrono il disagio, ma piuttosto riformare il sistema scolastico, sostenere le famiglie in difficoltà, e offrire più risorse per la prevenzione e il sostegno nelle scuole.

Ad ogni modo, durante un'interrogazione parlamentare, il governo si è difeso affermando che negli ultimi 3 anni, grazie ai consiglieri scolastici messi a disposizione dal Ministero della Sanità, più di 500 giovani sono scampati al suicidio.

 

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Hong Kong, allarme suicidi fra studenti: 37 morti e oltre 300 tentativi nel 2023
18/11/2023 11:00
Ho Chi Minh City, allarme suicidi nelle scuole dopo la pandemia
07/04/2022 12:47
Tokyo, il dopo-Covid: crescono del 40% i suicidi a scuola
16/02/2021 12:59
Nelle mani di Pechino l’interpretazione della nuova legge sulla sicurezza per Hong Kong
22/06/2020 08:57
L’educazione ‘patriottica’ degli scolari di Hong Kong
19/06/2020 14:32


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”