02/07/2019, 13.56
INDIA
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Attrice musulmana: Lascio Bollywood perché minaccia la mia fede

La 18enne Zaira Wasim è una famosa star del cinema indiano. Stare sotto i riflettori l’avrebbe “trascinata lontano dalla fede, lungo un cammino d’ignoranza”. Attivista musulmana: “Pressioni dalla società. Lei paga lo scotto di essere donna, musulmana, del Kashmir e attrice”.

New Delhi (AsiaNews) – Lascia Bollywood perché recitare “minaccia” la sua fede islamica: così Zaira Wasim, famosa attrice indiana, ha spiegato sui canali social il suo ritiro dalle scene. L’attrice ha 18 anni ed è originaria dello Stato del Jammu e Kashmir, a maggioranza musulmana. Nonostante la giovane età, è una famosa star del cinema. La sua decisione ha scatenato un ampio dibattito perché il tema della religione è uno dei più delicati in India.

Zakia Soman, cofondatrice del Bharatiya Muslim Mahila Andolan (Bmma), l’associazione di donne islamiche che si batte per eliminare la pratica del triplo talaq (divorzio verbale), afferma ad AsiaNews: “È sbagliato attribuire qualsiasi cosa alla religione. Ognuno ha il diritto di lavorare e guadagnarsi da vivere, comprese le donne musulmane”.

Nel lungo post sul suo profilo Facebook, l’attrice spiega che lascia il set perché fare l’attrice è incompatibile con la fede islamica. Secondo la ragazza, la recitazione avrebbe “danneggiato” il suo rapporto con Allah. “Questo settore – scrive – mi ha portato molto amore, sostegno e applausi, ma ciò che ha fatto inoltre è stato portarmi su un cammino d’ignoranza, perché in maniera silenziosa e inconsapevole mi allontanavo dall’imaan (la fede)”.

Poi continua con una presa di coscienza: “Questo viaggio è stato così estenuante, combattere con la mia anima così a lungo”. Infine l’ammissione: “Mentre iniziavo a esplorare e dare un senso alle cose cui dedicavo il mio tempo, i miei sforzi e le mie emozioni, e tentavo d’intraprendere un nuovo stile di vita, ho realizzato che anche se mi trovo perfettamente a mio agio, io non appartengo a questo mondo”.

Zaira Wasim è l’idolo di molti giovani. Ha iniziato a recitare all’età di 13 anni ed è diventata famosa nel 2016 grazie alla partecipazione al colossal Dangal, un film biografico ispirato alla storia dell’ex wrestler Mahavir Singh Phogat, nel quale lei interpretava una delle figlie lottatrici. La giovane ha vinto numerosi premi per film che hanno sbancato al botteghino.

Secondo Zakia Soman, la diva incarna tutte le più spinose questioni per la società indiana: “È donna, musulmana, del Kashmir e fa l’attrice”. L’attivista ritiene che la sua decisione sia dipesa da pressioni ricevute dalla società: “Anche se Zaira vive a Mumbai o altrove, è del Kashmir, le sue radici sono in Kashmir e la sua famiglia vive lì. Non posso parlare a suo nome, ma esiste la possibilità che la sua famiglia abbia ricevuto telefonate minatorie o altri tipi di molestie da parte dei radicali”.

Poi aggiunge che “i social media possono essere brutali” e chiunque finisca sotto i riflettori, come capitato a lei stessa per le lotte della sua organizzazione, “può essere soggetto a trolling [i messaggi provocatori sulla rete, ndr]. Di me hanno detto che sono un agente del gruppo paramilitare indù Rss (Rashtriya Swayamsevak Sangh), dato che ho sposato un uomo indù”.

Secondo l’attivista, non si tratta di religione, ma diritto al lavoro: “La religione islamica afferma che uomo e donna devono essere retribuiti allo stesso modo. Pensare che l’arte o lo spettacolo non sono ammessi dall’islam, è un’interpretazione sbagliata. C’è bellezza nelle arti figurative e dove c’è bellezza, c’è Dio”.

Nadeem Khan, leader musulmano di “United Against Hate”, riferisce che “la scorsa settimana un’attrice e un parlamentare, entrambi fedeli dell’islam, hanno sposato compagni di religione diversa. La decisione di Zaira Wasim è una scelta personale”. “Abbiamo tante altre questioni in India – conclude – che sono molto più rilevanti, come i musulmani che vengono linciati a morte”.

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