Attivisti pakistani: La legge contro i matrimoni infantili va approvata
La norma langue in Parlamento per l’opposizione di parlamentari e membri del governo che ritengono sia contro l’islam. In Pakistan ogni 20 minuti muore una donna per complicazioni legate alla maternità; ogni anno vengono rapite più di 1.000 ragazze e costrette a convertirsi e a sposare uomini molto più anziani.
Faisalabad (AsiaNews) – Un noto gruppo di attivisti pakistani lancia un appello alle autorità di Islamabad affinchè venga approvata al più presto la legge contro i matrimoni minorili. Dopo essere passata in Senato, a inizio maggio la norma si è arenata nell’Assemblea nazionale a causa dell’opposizione di alcuni parlamentari e ministri di governo. Questi ultimi giustificano la loro posizione sostenendo che la legge sarebbe contro la Sharia e l’islam.
Il disegno di legge s’intitola Child Marriage Restraint (Amendment) Bill 2019. Esso prevede l’innalzamento dell’età legale per contrarre matrimonio a 18 anni, oltre a pene più severe e multe per coloro che rapiscono, convertono con la forza all’islam bambine delle minoranze e le costringono a sposare uomini musulmani molto più vecchi.
Salutata in tutto il mondo come un successo per il rispetto dei diritti dei minori, in particolare delle piccole, al momento la legge è ferma in Parlamento. Secondo Human Rights Focus Pakistan (Hrfp), il gruppo che lancia l’appello, i numeri delle bambine private della propria infanzia e della possibilità di studiare sono allarmanti: dati dell’Unicef riportano che nel Paese il 21% delle ragazze si sposa prima dei 18 anni, il 3% prima dei 15 anni; il Paese è al sesto posto nella classifica mondiale per numero di spose bambine.
Naveed Walter, presidente di Hrfp, dichiara ad AsiaNews: “Il Pakistan ha promesso di eliminare i matrimoni precoci entro il 2030, in linea con l’obiettivo n.5 dello Sviluppo sostenibile [dell’Onu], che prevede l’eliminazione di tutte le pratiche nocive per i minori, come le nozze forzate infantili e le mutilazioni genitali”. Poi aggiunge che in Pakistan “ogni 20 minuti muore una donna per complicazioni legate alla maternità. Ogni anno più di 1.000 ragazze vengono rapite e costrette a convertirsi con la forza”.
Gli attivisti chiedono “la fine dei rapimenti, delle conversioni forzate e dei matrimoni forzati delle minorenni. Dobbiamo dare una possibilità a tutte le ragazze pakistane di fare carriera senza l’ostacolo dei loro guardiani, essere autrici del cambiamento nella società per un Pakistan davvero democratico, tollerante e prospero. Non bisogna rovinare la vita e il futuro delle nuove generazioni”.
05/02/2020 15:47
04/11/2020 11:29