Attivisti contro il ‘viaggio della tortura’ per quattro elefanti

I pachidermi dovrebbero viaggiare dall’Assam al Gujarat, per un totale di 3.100 chilometri in treno. Sono attesi al festival indù della sfilata dei carri. Gli animalisti temono che non sopravvivranno alle elevate temperature, in questo periodo oltre i 50 gradi.

New Delhi (AsiaNews) – Gli animalisti dell’India sono insorti contro la decisione di trasportare quattro elefanti dall’Assam al Gujarat, dove dovrebbero sfilare al Rath Yatra, il festival indù della processione dei carri. Essi infatti lamentano che il viaggio sarebbe una vera tortura per i pachidermi, costretti a percorrere un totale di 3.100 chilometri, stipati in un treno per 3-4 giorni.

Gli attivisti hanno annunciato di voler presentare una petizione presso la Corte suprema indiana. Per ora non è stata diffusa la data della partenza, ma gli animali sono attesi per l’inizio delle celebrazioni, il prossimo 4 luglio.

Il Rath Yatra è la festa dei carri che si svolge a Ahmedabad, presso il tempio di Jagannath. Lo scorso anno vi ha partecipato anche il premier Narendra Modi, che proprio in Gujarat ha iniziato la sua carriera politica come Chief minister.

L’elefante è uno degli animali più amati in India e viene storicamente considerato come simbolo di fortuna e buon auspicio. Per questo viene rappresentato in piccole statuine amuleto da regalare. L’animale dà anche il volto ad una delle divinità indù più venerate: Ganesha, dio della saggezza, raffigurato con testa di elefante con una sola zanna, ventre pronunciato e quattro braccia, mentre cavalca o viene servito da un topo.

Le leggi indiane prevedono rigide norme per il suo trasporto: esso non può essere costretto a camminare più di 30 km al giorno, o trasportato per più di sei ore consecutive. Gli animalisti ritengono che i quattro esemplari destinati ad allietare turisti e fedeli a Ahmedabad rischiano in realtà di essere sacrificati, a causa delle elevatissime temperature di questo periodo (oltre 50 gradi) e alle crudeli condizioni di viaggio.