Attivisti cattolici: le sanzioni alla Siria ostacolano la lotta al Covid-19
Il gruppo New Humanity lancia una petizione rivolta al segretario generale Onu e al presidente del Parlamento Ue. Il popolo siriano è “schiacciato da un embargo totale” che lo rende più vulnerabile. Le sanzioni oggi sono “crudeli e inaccettabili”. L’obiettivo è salvare le persone andando oltre gli orientamenti politici e ideologici. Il link alla petizione.
Roma (AsiaNews) - Ritiro “immediato” dell’embargo economico contro la popolazione civile in Siria mediante “misure urgenti e concrete” e rimozione degli “ostacoli” che impediscono lo “scambio di beni e denaro” necessari per “combattere la pandemia di Covid-19”. È la mozione (clicca qui per aderire) lanciata dal gruppo cattolico New Humanity e rivolta al segretario generale Onu Antonio Guterres, al presidente Usa Donald Trump, al presidente del Consiglio europeo Charles Michel e al presidente del Parlamento Ue David Sassoli. Sottoscritta da migliaia di personalità in tutto il mondo, la petizione chiede di superare la politica delle sanzioni europee e americane.
I promotori dell’iniziativa ricordano come la pandemia di nuovo coronavirus abbia colpito tutta l’umanità, ma di fronte alla malattia “non siamo tutti uguali” perché il popolo siriano “ancora in guerra” oggi affronta l’emergenza “schiacciato da un embargo totale”. Per questo si rivolge alle massime istituzioni europee e delle Nazioni Unite perché ottengano l’allentamento delle restrizioni in particolare per i presidi medici e sulle transazioni finanziarie.
Le condizioni di vulnerabilità, proseguono i promotori, sono “accentuate” dalle sanzioni internazionali che “in questo momento storico” appaiono “crudeli e inaccettabili” perché privano le persone “degli aiuti e del sostegno” per sopravvivere al nuovo coronavirus. “Oggi - avvertono - dobbiamo considerare che la logica alla base dell’embargo è diventata obsoleta, dal momento che preservare la vita della popolazione siriana è enormemente più importante”.
Nelle scorse settimane diverse personalità interpellate da AsiaNews hanno attaccato le sanzioni e chiesto la loro cancellazione, per lenire le sofferenze della popolazione siriana. Dall’arcivescovo maronita di Damasco che parla di Paese nella “fossa”, al vicario apostolico di Aleppo secondo cui sono un “crimine” che “affossa la popolazione”, passando per un medico cristiano che le considera un “ostacolo” nella lotta al coronavirus, si moltiplicano le voci critiche. Fra queste vi è anche lo stesso papa Francesco, nel recente messaggio pasquale ha chiesto che “si allentino […] le sanzioni internazionali” ai Paesi che ne sono colpiti come la Siria e l’Iran.
Firmata da migliaia di persone fra cui Pascal Pittet di Terre des Hommes, Jamal Abo Abbas della Comunità araba siriana in Italia, Sebastiano Caputo di SOS Cristiani d’Oriente, dai Maristi Blu di Aleppo e dall’ex premier italiano Romano Prodi, la mozione va “oltre i partiti”. “L’obiettivo - conclude la mozione - di salvaguardare la popolazione civile siriana è al di sopra di qualsiasi orientamento politico o ideologico” per evitare di “essere complici di una catastrofe”.
13/05/2020 12:43
08/04/2020 12:03