Attesa per l’inizio del G20, in una Buenos Aires blindata e paralizzata
Gli abitanti della città invitati a lasciarla nei giorni del vertice. Sul tavolo dei leader mondiali lo stato del commercio mondiale e la sostenibilità climatica. L'incontro che genera più aspettative è quello tra Donald Trump e Xi Jinping una volta concluso il summit. Calorosa accoglienza per Máxima dei Paesi Bassi, regina nata a Buenos Aires e rappresentante Onu.
Buenos Aires (AsiaNews) – L'incontro tra i leader dei Paesi che compongono il G20 inizierà tra poche ore in una Buenos Aires blindata e paralizzata. Tra il pomeriggio di oggi e la mezzanotte del 1° dicembre, per le strade di vaste aree della capitale argentina sono attese solo automobili ufficiali che trasportano i presidenti o le loro delegazioni, manifestanti che protestano contro la realizzazione stessa del summit e, sui tetti delle zone nevralgiche, cecchini.
La possibilità che si verifichino attacchi terroristici o atti di violenza, come accaduto nell'ultima riunione del G20 ad Amburgo nel 2017, negli ultimi giorni ha portato il governo inglese a mettere in guardia i suoi cittadini che intendevano recarsi in Argentina nei prossimi due giorni: il rischio è reale e dunque è necessario prendere le precauzioni necessarie, cioè sospendere il viaggio.
Come ha fatto Xi Jinping due anni fa ad Hangzhou, dove si è tenuto l'incontro del G20 di quel tempo, il governo argentino presieduto da Mauricio Macri ha invitato gli abitanti di Buenos Aires a lasciare la città, da domani fino al 2 dicembre; le autorità cittadine hanno decretato “non lavorativa” la giornata di domani.
Spartiacque per la storia argentina, che non registra un evento simile dalla nascita della nazione due secoli fa, il vertice tra i leader mondiali ha come temi principali dell'agenda formale lo stato del commercio mondiale e la sostenibilità climatica; questioni alle quali si aggiungono le raccomandazioni concordate dai gruppi di affinità: con la partecipazione di circa 1400 rappresentanti dei Paesi del G20 e personalità invitate, essi hanno lavorato nell'ultimo anno su temi come la lotta alla corruzione, l'istruzione, l'occupazione e le transizioni energetiche, tra gli altri.
Ma in realtà l'incontro che genera più aspettative è quello che vedrà protagonisti Donald Trump e Xi Jinping una volta concluso il G20, la sera del 1° dicembre. Come riportato da Washington, i leader condivideranno una cena in una località della città di Buenos Aires, tenuta segreta per motivi di sicurezza.
Questo vertice nel vertice avrà luogo pochi giorni prima di un ulteriore aumento negli Usa delle tariffe doganali (passerebbero dal 10% al 25%), decisione di Trump che secondo alcuni analisti intende impedire l'ingresso di prodotti cinesi nel suo Paese; secondo altri, mira ad aumentare la pressione su Xi per ottenere, attraverso il dialogo, maggiori investimenti cinesi negli Stati Uniti o condizioni migliori per le aziende Usa in territorio cinese.
Con l'avvicinarsi dei giorni, il pessimismo iniziale dei politologi sulla possibilità che l'incontro si concluda con un comunicato congiunto ha cambiato segno e oggi alcuni, sebbene timidamente, si sentono incoraggiati a prevederlo.
Nelle prossime ore verrà completata la lista dei grandi nomi della politica internazionale in arrivo nel Paese. Oltre a Trump e Xi, vi saranno il russo Vladimir Putin, il principe ereditario dell'Arabia Saudita, Mohammed Bin Salman, la tedesca Angela Merkel, il francese Emmanuel Macron, la britannica Theresa May, il giapponese Shinzo Abe e l'indiano Narendra Modi. A questi si aggiungono Moon Jae-in, dalla Corea del Sud; Recep Tayyip Erdogan, dalla Turchia; Joko Widodo, dall'Indonesia; Giusepe Conte, dall'Italia; Cyril Ramaphosa, dal Sud Africa; Scott Morrison, dall'Australia e Justin Trudeau, dal Canada. Dall’America Latina, oltre all’anfitrione argentino, Mauricio Macri, vi saranno il brasiliano Michel Temer e il messicano Enrique Peña Nieto.
Il principe ereditario saudita Mohammed Bin Salman è arrivato nel Paese due giorni fa, con una delegazione di circa 400 persone e diverse automobili blindate (porteranno i loro veicoli anche Trump ed Erdogan). Poche ore prima dell'arrivo del principe saudita, Human Rights Watch (Hrw) ha presentato una denuncia contro di lui per crimini di guerra avvenuti durante il conflitto in Yemen. Un'azione più effettistica che efficace.
Tra gli ospiti giunti nel Paese per partecipare al G20, gli argentini ricevono con particolare attenzione e affetto la connazionale che insieme a Jorge Mario Bergoglio oggi pone la nazionalità argentina al centro della scena mondiale: Máxima dei Paesi Bassi, la regina nata a Buenos Aires con il nome di Máxima Zorreguieta. È arrivata come rappresentante dell'Onu e avrà impegni paralleli e contemporanei al G20. Laureata in Economia, prima di sposare l'attuale re Guglielmo, ha lavorato nel settore finanziario a New York. Ci si aspetta promuova il microcredito, una delle sue grandi bandiere, poiché convinta che “la microfinanza è un antidoto alla povertà”.
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