Attentati di Bali: 15 anni al capo della cellula terrorista
Arif Sunarso è stato condannato ieri dal tribunale distrettuale di Jakarta. Era rimasto in latitanza per 18 anni e aveva avuto un ruolo chiave anche in alcuni attacchi nelle Filippine a inizio anni 2000.
Jakarta (AsiaNews) - Il tribunale distrettuale di Jakarta Est ha condannato a 15 anni di prigione Arif Sunarso, capo del gruppo che ha organizzato gli attacchi terroristici a Bali nel 2002 uccidendo più di 200 persone, per lo più cittadini stranieri.
Conosciuto anche con i nomi di Zulkarnaen, Daud o Abdullah Abdurrohman, il 58enne era riuscito a evitare la cattura per 18 anni. In precedenza il pubblico ministero aveva chiesto l’ergastolo per il terrorista, ma i tre giudici del tribunale di Jakarta hanno affermato di aver ignorato la prima sentenza perché il periodo dell’accusa era scaduto.
“La sentenza del tribunale distrettuale è assolutamente corretta”, ha confermato Alex Adam Faisal, portavoce del tribunale, aggiungendo che il condannato è stato considerato colpevole in quanto “architetto” degli attentati di Bali. Non solo, Zulkarnaen è stato ritenuto responsabile anche degli attentati terroristici nell’isola filippina di Jolo e una risorsa chiave del gruppo terroristico Jemaah Islamiyah, per cui ha svolto il ruolo di istruttore nei campi di addestramento. Per almeno sette anni è stato supervisore della formazione dei combattenti islamisti in Afghanistan e nelle Filippine.
In precedenza Sunarso era stato intercettato dalla polizia per il coinvolgimento in una serie di attacchi tra Natale e Capodanno in diverse città e contro chiese indonesiane tra il 2000 e il 2001, aveva spiegato nel 2020 Ahmad Ramadan, portavoce della polizia indonesiana.
Durante il processo l’imputato ha negato il coinvolgimento negli attentati di Bali, negando di essere coinvolto nella pianificazione specifica, ma ha ammesso che sono stati eseguiti dalla sua squadra.
Zulkarnaen è stato catturato dalla Densus 88, la squadra speciale antiterrorismo il 20 dicembre 2020 dopo aver trascorso quasi 18 anni a Lampung, nell’isola di Sumatra. I registri interni della squadra speciale dicono che il terrorista fosse coinvolte negli scontri tra gli islamisti radicali e le congregazioni di cristiani protestanti ad Ambo, nella provincia di Maluku, e a Poso (Sulawesi centrale), tra il 1998 e il 2000.
Egli è risultato essere anche il responsabile di un attentato dinamitardo contro la casa residenziale dell’ambasciatore filippino a Menteng, Jakarta centrale, il primo agosto 2000.