Assisi 2011: La religiosità dell’Asia, sul modello di San Francesco
di Melani Manel Perera
Il prossimo 27 ottobre si celebrerà la Giornata di riflessione, dialogo e preghiera per la pace di Assisi, 25 anni dopo il pellegrinaggio del 1986 voluto da Giovanni Paolo II. Per Anton Meemana, docente cattolico universitario, i leader religiosi dovranno “essere attenti al problema della persecuzione anticristiana”, perché “un vero cristiano è una benedizione e una sfida per l’intera umanità, mai un peso o una disgrazia”.
Colombo (AsiaNews) – “Lo spirito di Assisi è uno spirito di verità, amore, pace, libertà, giustizia e umiltà infinita. Questo è lo spirito di autentica religiosità”. È il commento di Anton Meemana, docente cattolico alla Blessed Joseph Vaz Theologate di Colombo e alla Kelaniya University, sulla Giornata di riflessione, dialogo e preghiera per la pace di Assisi, che si terrà il prossimo 27 ottobre. Il pellegrinaggio sarà una commemorazione dei 25 anni della prima Giornata di Assisi, celebrata da Giovanni Paolo II e dai leader religiosi mondiali il 27 ottobre del 1986.
Secondo il professore, San Francesco d’Assisi rappresenta “un vero modello”, perché “ogni giorno ci sfida a prendere con serietà il meglio delle nostre tradizioni e a viverlo con intensità”. Solo una persona simile, afferma Meemana, “può diventare una benedizione per l’umanità intera”.
Il docente sottolinea: “La pace e la verità sono legate tra loro nel profondo. La ricerca della verità è il fondamento di tutti i tentativi di costruire la pace. Le tensioni dottrinali rendono i nostri orizzonti spirituali più ampi”. In tal senso, per il professore, “un vero cristiano è una benedizione e una sfida per l’intera umanità, ma mai un peso o una disgrazia. I non cristiani non devono aver paura degli autentici cristiani”.
Meeman esorta poi i leader religiosi a fare attenzione al problema della persecuzione nel mondo, in particolare nei confronti della comunità cristiana: “Chi uccide un cristiano, o qualunque essere umano, disonora la propria religione. La giustizia sociale deve nascere dal cuore. Il risveglio spirituale asiatico deve rinnovare il volto del mondo, bruciare i cuori della gente e riaccendere l’anima dell’umanità”.
Infine, ai leader religiosi che interverranno alla Giornata di Assisi, il docente dà quattro suggerimenti: “Rinforzare l’agenda della giustizia sociale; più solidarietà con i Paesi del terzo mondo; testimoniare i valori della preghiera; occuparsi di giustizia economica ed ecologica”.
Secondo il professore, San Francesco d’Assisi rappresenta “un vero modello”, perché “ogni giorno ci sfida a prendere con serietà il meglio delle nostre tradizioni e a viverlo con intensità”. Solo una persona simile, afferma Meemana, “può diventare una benedizione per l’umanità intera”.
Il docente sottolinea: “La pace e la verità sono legate tra loro nel profondo. La ricerca della verità è il fondamento di tutti i tentativi di costruire la pace. Le tensioni dottrinali rendono i nostri orizzonti spirituali più ampi”. In tal senso, per il professore, “un vero cristiano è una benedizione e una sfida per l’intera umanità, ma mai un peso o una disgrazia. I non cristiani non devono aver paura degli autentici cristiani”.
Meeman esorta poi i leader religiosi a fare attenzione al problema della persecuzione nel mondo, in particolare nei confronti della comunità cristiana: “Chi uccide un cristiano, o qualunque essere umano, disonora la propria religione. La giustizia sociale deve nascere dal cuore. Il risveglio spirituale asiatico deve rinnovare il volto del mondo, bruciare i cuori della gente e riaccendere l’anima dell’umanità”.
Infine, ai leader religiosi che interverranno alla Giornata di Assisi, il docente dà quattro suggerimenti: “Rinforzare l’agenda della giustizia sociale; più solidarietà con i Paesi del terzo mondo; testimoniare i valori della preghiera; occuparsi di giustizia economica ed ecologica”.
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