Assam: Morte 70 persone per le piogge monsoniche
Esondato il Brahmaputra. Frane e inondazioni obbligano le autorità a trasferire 1,3 milioni di abitanti in aree sicure. Almeno 385mila sfollati nel solo distretto di Barpeta. Circa 2.100 residenti accolti in 118 strutture di soccorso. L’aiuto dell’arcidiocesi di Guwahati. Al sicuro i fedeli cattolici della diocesi di Tezpur.
Guwahati (AsiaNews) – Almeno 70 persone sono morte nell’Assam per le inondazioni provocate dalle incessanti piogge monsoniche. Da maggio, le autorità hanno trasferito 1,3 milioni di abitanti dello Stato in aree ritenute sicure.
Ogni anno, durante la stagione dei monsoni, il fiume Brahmaputra esonda, devastando le zone limitrofe. Molte persone muoiono per le frane, e le colture rimangono distrutte. Finora, con 385mila sfollati, il distretto di Barpeta (Assam occidentale) è stato il più colpito dalle devastazioni.
“Abbiamo spostato 2.100 sfollati in 118 strutture di soccorso”, ha rivelato ad AsiaNews Kishor Retha, capo progetto dell’Autorità dell’Assam per la gestione dei disastri.
Anche la comunità cattolica è impegnata nei soccorsi, come sottolinea mons. John Moolachira, arcivescovo di Guwahati. In particolare, l’arcidiocesi locale aiuta i lavoratori migranti. Essi sono tornati da altri Stati dopo aver perso il lavoro per la pandemia di Covid-19. Secondo mons. Moolachira, il governo dell’Assam sta affrontando l’emergenza alluvione nel miglior modo possibile.
“Quest’anno il monsone è iniziato molto presto, nel mese di maggio”, racconta padre Freddy Madukkakuzhiyil, ordinato di recente sacerdote della congregazione Svd. In questi giorni di forti piogge e inondazioni, egli si trova nell’Assam. La sua congregazione ha una parrocchia nella diocesi di Tezpur, sulla sponda settentrionale del Brahmaputra, dove per fortuna sono tutti al sicuro.
“Grazie al sostegno della diocesi e delle autorità – spiega p. Madukkakuzhiyil – gli sfollati nelle strutture di soccorso sono in condizioni di sicurezza. Senza un miglioramento delle condizioni meteorologiche, essi non potranno però tornare ai loro villaggi.”