07/11/2024, 10.24
INDIA
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Assam, l'ultima accusa dei nazionalisti indù: la Chiesa traffica droga

di Nirmala Carvalho

Surendra Jain, esponente locale del Vhp, parla di “coinvolgimento” delle istituzioni ecclesiastiche nel “business” del narcotraffico. Oltre a “distruggere la nostra cultura, insultando le tradizioni, le credenze”. Tre organizzazioni cristiane presentano una denuncia alle autorità contro la campagna diffamatoria. Parole “sprezzanti e odiose”.

Delhi (AsiaNews) - Tre organizzazioni cristiane hanno presentato una nota congiunta al distretto amministrativo di Dima Hasao, nello Stato dell'Assam, per denunciare la campagna diffamatoria di Surendra Jain, leader locale del movimento di estrema destra Vishva Hindu Parishad (Vhp). Egli avrebbe infatti lanciato accuse - per altro prive di qualsiasi fondamento - di un non meglio precisato “coinvolgimento” della Chiesa locale nel “business della droga”, solo per screditare la comunità locale. Il narcotraffico e il consumo di stupefacenti sono un problema irrisolto in diverse aree del nord-est. I governi statali insieme alle agenzie centrali hanno intensificato le operazioni negli ultimi anni per frenare la minaccia. Nella nota del 28 ottobre le organizzazioni hanno espresso il loro “profondo shock, dolore e delusione” per il tentativo di “calunniare” la comunità cristiana durante il lancio del Joya Thaosen Computer Learning Center ad Haflong il giorno precedente.

Nel video relativo al discorso di Jain, pronunciato in hindi, egli avrebbe detto: “Sono venuto a sapere che le ragazze qui stanno progredendo in ogni campo della vita, mentre i ragazzi sono rimasti indietro. Ciò sta diventando un motivo per cadere nella tossicodipendenza”. “Oggi mi sono reso conto - prosegue - che il business della droga è gestito su larga scala anche dalla Chiesa. In un certo senso, la Chiesa sta distruggendo la nostra cultura, insultando le tradizioni, le credenze e rovinando anche la vita delle persone qui”. “Continuate ad andare in chiesa, i cristiani qui dovrebbero seguire la loro fede, non abbiamo obiezioni. Ma se disturbare l'ordine pubblico, danneggiare le credenze, il destino del commercio di droga, questo - ha concluso Jain - non sarà accettato” riferendosi al presunto contributo della Chiesa al “business della droga” nel distretto.

Nella loro querela al vice commissario di Dima Hasao, le tre organizzazioni cristiane - United Christian Forum di Dima Hasao, United Christian Forum di Karbi Anglong e Assam Christian Forum - attaccano il leader radicale indù. Egli avrebbe usato la “bella occasione” promossa per onorare la memoria di Joya Thaosen, venerato combattente per la libertà “rispettato” da tutte le comunità, come piattaforma “per infangare e sputare veleno contro la comunità cristiana”. E proseguono affermando che le “accuse infondate” di Jain “non sono solo dannose, ma sembrano essere intenzionali” per denigrare una realtà che ha fornito grande contributo nella “istruzione, sanità, assistenza sociale, letteratura, media, ricerca, soccorso e sviluppo sostenibile”.

Le insinuazioni di Jain sul coinvolgimento della Chiesa in “attività illegali” sono “infondate, inaccettabili” e “minacciano di creare sfiducia, minare l'unità e danneggiare l'inclusività che è cruciale per la coesistenza pacifica e il progresso” dell'India e dell'Assam. Le organizzazioni concludono la nota esortando le autorità a “prendere provvedimenti contro Jain in base alla legge nazionale e alle disposizioni della Costituzione per le sue osservazioni avvilenti, che hanno i sentimenti religiosi dell'intera comunità cristiana”.

Il 29 ottobre scorso il Forum cristiano unito di Dima Hasao (Ucfd) aveva rilasciato una dichiarazione ai media in cui condannava il leader “di spicco” del Vhp per i suoi “commenti sprezzanti e odiosi”. Bollando la dichiarazione di Jain come un “abuso della libertà di parola ed espressione”, il forum ricorda che la Chiesa ha sempre “lottato per una società libera da droghe attraverso gli insegnamenti della Bibbia su sobrietà, autocontrollo ed effetto dannoso dell'abuso di sostanze intossicanti. La Chiesa - conclude la nota - non perdona in alcun modo l'uso e la vendita di droghe o di qualsiasi sostanza intossicante da parte dei suoi membri”.

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