02/08/2017, 15.25
INDONESIA
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Asian Youth Day: la missione dei giovani nella compassione e la collaborazione

di Mathias Hariyadi

L’importanza della manifestazione di Yogyakarta in previsione del sinodo dedicato ai giovani del 2018. Il card. Patrick D’Rosario: “La Chiesa d’Asia affronta  molti problemi sociali, soprattutto la povertà. I giovani cattolici partecipino alla sua missione”. I ‘frutti spirituali’ dell’Ayd devono trovare applicazione nella vita reale dei giovani cattolici.

Yogyakarta (AsiaNews) – Con la cerimonia di apertura e la solenne messa inaugurale, si aprono oggi i lavori per la fase centrale della 7ma edizione dell’Asian Youth Day (Ayd) di Yogyakarta (2 – 6 agosto), nella diocesi di Semarang (isola di Java). Per l’occasione, presso il Jogja Expo Center (Jec) si è tenuta la conferenza stampa di presentazione, alla presenza di mons. Ignatius Suharyo, presidente della Conferenza episcopale indonesiana (Kwi); del card. Patrick D’Rosario, presidente della Commissione per i giovani della Federazione della Conferenze episcopali dell'Asia (Fabc); di mons. Robertus Rubyatmoko, arcivescovo di Semarang e presidente del Comitato organizzatore.

Mons. Suharyo ha sottolineato l’importanza di due aspetti che i giovani cattolici sono tenuti ad affrontare per diffondere lo spirito della manifestazione giovanile asiatica. Questi sono la compassione e il lavoro di squadra, che anche gli oltre 2mila partecipanti all’Ayd sono chiamati a mettere in pratica per raccoglierne i “frutti spirituali”, generati e sperimentati nel corso dell’incontro con coetanei provenienti da 22 nazioni asiatiche.

“Questi due principi fondamentali vorrei chiamarli ‘competenza etica’. – ha dichiarato il presidente della Kwi – Se tutti i ‘frutti spirituali’ dell’Ayd non troveranno applicazione nella vita reale dei giovani cattolici, allora non essa non sarà stata utile. Se questi ‘frutti spirituali’ non verranno messi in pratica, la celebrazione della nostra fede, la conoscenza della Chiesa cattolica tra i suoi giovani e il loro incontro a Yogyakarta, non avranno avuto un serio impatto nella società”.

Tutti i giovani sono esortati dal vescovo a porsi alcune domande personali: “Come faccio ad assimilare le parole di Dio e la gioia evangelica nella mia vita? Come faccio a trarre ispirazione dalla Parola di Dio? E infine, come posso applicare lo spirito delle parole di Dio nella mia vita personale?”. Tuttavia, aggiunge mons. Suharyo, queste domande devono esser seguite da un impegno pubblico. “In poche parole: che cosa dobbiamo fare moralmente, spiritualmente e socialmente per rendere la nostra vita sociale sempre più dignitosa e umanizzata?”.

Il card. Patrick D’Rosario di Dhaka (Bangladesh) ha spiegato ai presenti il contesto storico di questa edizione dell'Ayd. Egli colloca la manifestazione di Yogyakarta nell’ambito di due eventi importanti. Il primo è l’assemblea plenaria che la Fabc ha tenuto a Colombo (Sri Lanka) nel 2016, durante la quale si è discusso della Chiesa cattolica in Asia, della vocazione dei giovani e della loro missione. Il secondo è il Sinodo dedicato ai giovani, voluto da papa Francesco nel 2018. “La Chiesa cattolica d’Asia – ha affermato il cardinale – è una Chiesa locale che si trova ad affrontare  molti problemi sociali, soprattutto la povertà. I giovani cattolici sono esortati a partecipare alla sua missione. E’ in questo contesto che si colloca l’Ayd”.

In qualità di arcivescovo della diocesi ospitante, mons. Rubyatamoko ha poi parlato della cerimonia d’apertura dell’evento, la solenne celebrazione eucaristica che oggi vede la partecipazione di oltre 50 vescovi (tra i quali 6 cardinali) insieme a circa 150 sacerdoti concelebranti e oltre 940 ragazzi. Anche alti funzionari del governo indonesiano prenderanno parte alla cerimonia. L’Ayd ha ricevuto pieno sostegno dalle autorità, attraverso la loro presenza ed i permessi concessi. “Anche la nostra cerimonia di chiusura presso l'Air Force Academy è stata organizzata con l’aiuto del governo". Mons. Rubyatamoko ha infine confermato la partecipazione di alcune organizzazioni islamiche moderate, che hanno offerto assistenza per la sicurezza dell’evento. La Chiesa cattolica d’Indonesia, Paese islamico più popoloso al mondo, è molto attiva nel dialogo interreligioso ed è solita coinvolgere i musulmani nelle sue iniziative e attività.

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