Ashgabat, il lutto-culto del padre del presidente; le donne onorano sua madre
Sono da poco terminati i 40 giorni di lutto per Malikguly Berdymuhamedov, padre di Gurbanguly, il presidente. Per funzionari statali e dirigenti di azienda obbligo di rasarsi il capo e indossare la takhja, il copricapo nazionale. Le donne obbligate a indossare lunghi scialli con le trecce nere. Chi non si adegua è licenziato. La madre del presidente, Ogulabat Kurraeva, esaltata come tessitrice, disprezzando le macchine da cucire.
Mosca (AsiaNews) - Il 28 maggio si sono compiuti i 40 giorni dalla morte dell’88enne Malikguly Berdymuhamedov, padre di Gurbanguly, il presidente del Turkmenistan. Secondo I 40 giorni sono il periodo ufficiale del lutto per un caro defunto, una tradizione risalente ai tempi sovietici (mutuata dalla Chiesa ortodossa).
Per decreto a tale tradizione sono stati aggregati tutti i funzionari statali, ma anche i dirigenti delle principali aziende private: tutti sono stati obbligati a rasarsi il capo e indossare la takhja, la papalina nazionale turkmena (foto 2) fino al termine del lutto in tutta la provincia settentrionale di Lebap ai confini con l’Uzbekistan, dove risiedeva il defunto.
Dopo la morte del padre, il presidente si è ritirato per una settimana, senza apparire in pubblico o in televisione. Egli non ha neppure partecipato alla festa “del cavallo da corsa e del cane pastore turkmeno” del 25 aprile, una ricorrenza da lui istituita e che gli è molto cara. Il figlio Sardar (e vice-presidente) ha presieduto la cerimonia e ha ricevuto i regali e le condoglianze a nome del padre.
Sempre nel velayat di Lebap tutte le donne che lavorano in uffici pubblici, in particolare nelle scuole, sono state costrette a indossare lunghi scialli con le trecce nere, sempre in segno di lutto. Il nero è il colore del lutto in Turkmenistan, e il presidente in questi giorni si è sempre spostato in automobili nere, al posto di quelle sgargianti per lui abituali. Prima del lutto paterno, in effetti, in tutto il Paese le macchine nere erano state proibite. Nelle scuole della zona i direttori hanno avvertito che gli uomini colti in pubblico senza takhja e le donne senza scialle sarebbero stati immediatamente licenziati.
Le disposizioni per il lutto sono state osservate anche negli altri velayat del Paese; in quello di Mary sono state chiuse per diversi giorni tutte le sale per i banchetti; a Farap sono stati proibiti i matrimoni per una settimana; in varie città sono state realizzate raccolte di fondi per le cerimonie funebri commemorative. In tutta la provincia di Ashgabad sono stati radunati i rappresentanti di tutte le minoranze etniche, che hanno manifestato le condoglianze indossando i propri costumi nazionali (foto 3). La principale raccolta di fondi per i funerali è stata estesa a tutto il mese di maggio e oltre, se necessario, nonostante la profonda crisi in cui versa l’economia del paese.
Le collette ufficiali non sono una novità, anzi sono una pratica usuale della presidenza Berdymuhamedov. Esse si svolgono regolarmente anche per cause meno nobili delle esequie presidenziali: per “la protezione ambientale”, la “raccolta del cotone”, “l’acquisto di biciclette” (grande passione del presidente), “l’acquisto di ritratti del presidente” e varie altre cause indicate dal capo di Stato.
La morte del padre di Gurbanguly, figura principale della famiglia, ha portato anche all’elevazione del “culto della personalità” della madre del presidente, Ogulabat Kurraeva (foto 4). Nell’ultima settimana di maggio si è aperta ad Ashgabad una mostra, ripetuta in varie altre provincie, dedicata ai manufatti e tessuti come la kurtka, un abito sponsale e i calzettoni di lana, realizzati dalla Kurraeva, invitando tutte le donne del Paese a imitarne la maestria. Il 21 maggio è stato perfino organizzato un grande banchetto di Stato, presieduto da Serdar Berdymuhamedov, in onore delle capacità tessitorie della nonna. Durante il banchetto sono state criticate le macchine per cucire, esortando tutte le donne a dedicarsi al lavoro manuale di taglio e cucito.
Il Paese attende la pubblicazione del libro promesso dal presidente sulla vita della madre, modello di moralità per tutte le donne e l’intero popolo. Alla Kurraeva sono state dedicate diverse canzoni, come “colei che mise al mondo il nostro eroe”. Il figlio del presidente, i nipoti e anche altri membri della famiglia sono stati a loro volta proposti alla venerazione popolare, come esempi di laboriosità e virtù da imitare.
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