28/09/2012, 00.00
USA - ISLAM
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Arrestato l'uomo che ha prodotto il film anti-islam

Nakoula aveva il divieto di usare internet e altri pseudonimi, dato il suo passato di truffatore. Ma per fare il film egli ha usato nomi falsi, ingannando attori e banche.

Los Angeles (AsiaNews/Agenzie) - Nakoula Basseley Nakoula, l'uomo che sembra essere all'origine del film anti-islam, che ha creato tante violenze nel mondo musulmano, è stato arrestato ieri per aver violato i termini della sua libertà condizionata.

Il suo arresto non è legato alla produzione, alla diffusione e al contenuto del film "Innocenza dei musulmani", che ha suscitato dimostrazioni e attacchi ad ambasciate Usa nel mondo, fra cui la morte dell'ambasciatore Chris Stevens a Bengasi.

Nakoula, che dice di essere un cristiano copto, era già stato arrestato in passato per spaccio di droga e per frode bancaria. In tutti questi episodi egli ha spesso usato pseudonimi. Per questo egli aveva avuto la proibizione di usare internet e di utilizzare altri nome senza il consenso del governo.

Ma proprio per fare il film e per diffonderlo su internet, egli ha usato dei falsi nomi.

Una delle attrici del film anti-islam, Cindy Lee Garcia, lo ha denunciato per essersi presentato con un nome falso (Sem Bacile) e per averla ingannata sul contenuto del film. Anche altri attori hanno confermato che essi erano stati chiamati per fare un film dal titolo "Guerrieri del deserto" e che i dialoghi non avevano alcun riferimento a Maometto e all'islam. Invece il doppiaggio è stato cambiato per rendere offensivo e triviale il film che presenta Maometto come un violento sanguinario, un pedofilo e un deviato sessuale.

Di per sé, il film non viola nessuna legge degli Stati Uniti, dove è garantita la libertà di opinione. Ma Nakoula ha usato nomi falsi per un contratto telefonico e per un conto bancario, contravvenendo alle condizioni per la sua libertà. E per questo è stato imprigionato. Egli continua a dire di aver organizzato il film, ma di non essere il regista, né il traduttore arabo del trailer postato su Youtube e che ha diffuso lo scandalo e le violenze in diversi Paesi musulmani.

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