Arrestato il presidente dell’Associazione dei giornalisti di Hong Kong
Ronson Chan stava facendo un servizio per il canale web Channel C. L’accusa nei suoi confronti è di ostruzione a pubblico ufficiale e disturbo della quiete pubblica. Dal varo della legge sulla sicurezza due anni fa si è sempre battuto per la libertà di stampa nell’ex colonia britannica.
Hong Kong (AsiaNews) – La polizia ha arrestato oggi Ronson Chan, presidente della Hong Kong Journalists Association (Hkja), la principale associazione cittadina di categoria. A quanto riportato dalla Hong Kong Free Press, il fermo è avvenuto allo stadio di Mong Kok mentre il reporter di lungo corso copriva una riunione di proprietari immobiliari per la piattaforma web Channel C.
Le Forze dell’ordine lo hanno condotto al commissariato di zona dopo avergli chiesto un documento d’identità. Sarebbe accusato di ostruzione a pubblico ufficiale e disturbo della quiete pubblica.
Chan ha iniziato in giugno il suo secondo mandato alla guida della Hkja. Il prossimo ottobre dovrebbe trasferirsi nel Regno Unito per un semestre di ricerca al Reuters Institute dell’università di Oxford.
A fine dicembre la polizia per la sicurezza nazionale lo aveva interrogato e poi rilasciato in relazione a un’indagine sulle attività del sito web di notizie Stand News, di cui all’epoca era vice direttore. Dopo un raid delle Forze dell’ordine, e l’arresto di sette dipendenti, la testata pro-democrazia ha cessato l’attività. È lo stesso destino che ha avuto Apple Daily, la pubblicazione indipendente fondata dal magnate cattolico Jimmy Lai (agli arresti da quasi due anni).
Dall’approvazione nell’estate 2020 della legge sulla sicurezza imposta da Pechino, giornali e organizzazioni di categoria hanno subito forti pressioni dalle autorità, dalla stampa e da utenti social pro-establishment. Oltre a Stand News e Apple Daily, altri tre giornali hanno chiuso; diversi i giornalisti ora in prigione.
Sulla questione Chan ha sempre avuto una posizione forte, denunciando che gli arresti in serie di cronisti e reporter hanno decretato in pratica la fine della libertà d’informazione nell’ex colonia britannica – una accusa che l’esecutivo locale respinge. Nell’ultimo anno, la città è scesa dall’80° al 148° posto nell’indice sulla libertà di stampa di Reporter senza frontiere.
23/09/2020 08:59