Arcivescovo di Saigon: Migrazione e materialismo, le sfide pastorali delle metropoli secolarizzate
Ho Chi Minh City (AsiaNews) - La "secolarizzazione" delle Chiese locali; l'impatto della "società moderna" sulla vita delle persone e, in particolare, dei fedeli, che causa una "distorsione" del sistema educativo; la "tentazione del denaro". Sono queste le principali sfide in tema di pastorale, tracciate in un'intervista ad AsiaNews dall'arcivescovo di Ho Chi Minh City mons. Paul Bùi Văn Đoc, che affida alle parrocchie il compito di restituire i veri valori e richiama i laici a una maggiore partecipazione. In questi giorni il prelato è a Barcellona, in Spagna, per partecipare - con un gruppo ristretto di cardinali e vescovi - al Congresso internazionale sulla pastorale nelle grandi città. E anche la vecchia Saigon, come molte metropoli nel mondo, deve affrontare le nuove sfide lanciate dalla globalizzazione, dal crescente materialismo, dalla disgregazione delle famiglie e dal fenomeno crescente dell'emigrazione in cerca di lavoro e di condizioni di vita migliori.
L'arcivescovo e presidente della Conferenza episcopale del Vietnam intende partecipare ai lavori della conferenza "ascoltando gli esperti, condividendo esperienze nell'attività di pastorale" partendo dagli esempi che arrivano dal Vietnam di oggi. Egli ricorda l'impegno nel settore della pastorale promosso da "tutte e 26 le diocesi e le varie parrocchie del Paese", che hanno avviato "molte attività, diverse fra loro" sul tema, coinvolgendo "tanto le grandi città, quanto le aree rurali".
La famiglia è sempre stata "l'elemento portante della società" vietnamita, aggiunge il prelato, ma molte realtà oggi "sono colpite in modo negativo dall'economia di mercato o dal consumismo", che ha portato a lacerazioni interne e alla "distruzione" di interi nuclei. Per questo la Conferenza episcopale vietnamita ha dedicato il 2014 alla "evangelizzazione nelle famiglie", mentre per il prossimo anno l'attenzione si concentra sulla "Nuova evangelizzazione nelle parrocchie".
Per far fronte alle sfide nelle grandi città, spiega mons. Paul ad AsiaNews, i sacerdoti, il clero e i religiosi "devono mostrare pazienza nel proprio lavoro". Da qui la necessità di "concentrare l'attenzione" sulle parrocchie, che si lega al contempo alla valorizzazione di quanti si dedicano "alla vita consacrata, uomini e donne".
Per i cattolici del Vietnam, che oggi celebrano la festa dei martiri, la "sfida principale è rappresentata dalla secolarizzazione delle Chiese locali", da una scelta di vita che predilige il consumismo e il materialismo che "stanno facendo il loro ingresso nelle nella Chiesa". A questo, avverte l'arcivescovo di Saigon, si lega "l'impatto sempre più forte provocato dalla 'società moderna' [che provoca] distorsioni nel sistema educativo ed è causa di problemi sociali". Un problema acuito dalla "troppa attenzione" che il governo dedica "allo sviluppo economico", dimenticando nel frattempo "la altre sovrastrutture fra cui l'educazione, la cultura tradizionale, i valori e le norme".
Una crisi dei valori che rende ancora più importante il ruolo delle parrocchie, avverte mons. Paul Bùi Văn Đoc, che sono chiamate a rilanciare "i valori e la cultura tradizionale" e a lavorare per la ricostruzione della famiglia. Infine, il prelato mette in guardia dai pericoli provocati dalla "tentazione del denaro" che non risparmia nessuno. Difatti da quando, nel 1987, il regime comunista di Hanoi ha aperto all'economia di mercato, è iniziato il fenomeno migratorio verso le grandi città, in cerca di occupazione, denaro, possibilità di carriera. "Il processo di urbanizzazione coinvolge tutte le principali città del Paese" spiega l'arcivescovo di Saigon; per questo nel 2015 la Conferenza episcopale dedicherà grande attenzione "al fenomeno della migrazione, che riguarda anche i cattolici, nelle grandi città", cui è necessario fornire "aiuto materiale, spirituale, ma soprattutto garantire loro l'ascolto della parola di Dio".
Per poter rispondere alle sfide del futuro, il prelato sottolinea il ruolo fondamentale dei laici, che ancora oggi si mostrano "troppo timidi" e il cui contributo è "ancora troppo modesto". Egli auspica infine un coinvolgimento generale "nel cammino missionario in Vietnam", secondo l'esempio e le direttive tracciate da papa Francesco.