Arcivescovo di Cagayan de Oro: Aiutate le vittime dell’alluvione
L’appello di mons. Antonio J. Ledesma. A tutt’oggi il bilancio della tempesta Washi è di 700 morti e oltre 800 dispersi. L’invito a pregare per le migliaia di senza tetto. Caritas e associazioni cattoliche in prima fila nel portare aiuto alle popolazioni alluvionate.
Cagayan de Oro (AsiaNews) – “La situazione nelle aree alluvionate è critica. Invito tutti a pregare per le migliaia di famiglie colpite dal disastro e a inviare contributi per l’acquisto di aiuti umanitari”. È l’appello di mons. Antonio J. Ledesma, arcivescovo di Cagayan de Oro. La città è una delle aree più danneggiate dal passaggio della tempesta Washi, avvenuto lo scorso 17 dicembre. A tutt’oggi il bilancio è di circa 700 morti e oltre 800 dispersi. La maggior parte delle vittime sono soprattutto bambini. Per evitare il diffondersi di epidemie, hanno seppellito in fosse comuni centinaia di cadaveri ancora in attesa di identificazione. Ieri, alla preghiera dell’Angelus, il Papa ha ricordato le vittime del disastro e le migliaia di senza tetto.
Mons. Ledesma afferma ad AsiaNews che la Chiesa filippina è in prima fila per portare aiuto agli oltre 35mila senza tetto. “Centinaia di volontari della Caritas e di altre associazioni cattoliche locali – spiega – lavorano giorno e notte nei nove centri di raccolta allestiti dalle autorità locali nelle scuole pubbliche di Cagayan de Oro e Illigan City”. Nei prossimi giorni, tutte le parrocchie del Paese organizzeranno raccolte di aiuti e veglie di preghiera per le popolazioni colpite.
Nella notte del 16 dicembre, la tempesta Washi ha scaricato in poche ore la quantità di acqua di un mese, facendo straripare fiumi e torrenti. A ciò si aggiungono le decine di frane e smottamenti, che nelle zone collinari hanno spazzato via interi villaggi. Sulla costa, le raffiche di vento a oltre 90 km/h hanno mandato alle deriva centinaia di imbarcazioni, scese in mare per la pesca. Da ieri, la guardia costiera sta raccogliendo i cadaveri risucchiati dalla corrente. Al momento circa 10mila soldati sono impegnati nelle operazioni di soccorso.
Secondo fonti di AsiaNews, il disastro è stato però causato dall’incuria delle autorità che negli anni hanno permesso la costruzione di baracche ed abitazioni lungo i fiumi e sulla costa. Esse denunciano anche l’inefficienza dei soccorsi, impreparati ad affrontare una catastrofe di queste dimensioni. “Nonostante l’allerta meteo – affermano - le autorità non hanno organizzato un piano di evacuazione. Molte persone sono morte annegate nel sonno”.
Ogni anno decine di tifoni colpiscono le Filippine, provocando morti e gravi danni a coltivazioni e infrastrutture. A fine settembre il passaggio del tifone Nesat ha fatto oltre 100 morti. Nel 2009, il Paese è stato messo in ginocchio dal passaggio della tempesta tropicale Ketsana e del tifone Parma che nella sola Manila hanno fatto oltre 100 morti e 3 milioni di sfollati. Alcune zone della città e del nord delle Filippine sono rimaste allagate per mesi e a tutt’oggi patiscono ancora per i danni provocati dalla tempesta e dal tifone. (S.C.)
Su richiesta di mons. Ledesma, riportiamo di seguito le coordinate bancarie, per chi desidera inviare il proprio contributo agli alluvionati:
Branch: BPI CDO
Account name: Roman Catholic Archbp of CDO Inc.
Account: 9330-0014-42 TNX 4 D
Aid to flood Victims.
Mons. Ledesma afferma ad AsiaNews che la Chiesa filippina è in prima fila per portare aiuto agli oltre 35mila senza tetto. “Centinaia di volontari della Caritas e di altre associazioni cattoliche locali – spiega – lavorano giorno e notte nei nove centri di raccolta allestiti dalle autorità locali nelle scuole pubbliche di Cagayan de Oro e Illigan City”. Nei prossimi giorni, tutte le parrocchie del Paese organizzeranno raccolte di aiuti e veglie di preghiera per le popolazioni colpite.
Nella notte del 16 dicembre, la tempesta Washi ha scaricato in poche ore la quantità di acqua di un mese, facendo straripare fiumi e torrenti. A ciò si aggiungono le decine di frane e smottamenti, che nelle zone collinari hanno spazzato via interi villaggi. Sulla costa, le raffiche di vento a oltre 90 km/h hanno mandato alle deriva centinaia di imbarcazioni, scese in mare per la pesca. Da ieri, la guardia costiera sta raccogliendo i cadaveri risucchiati dalla corrente. Al momento circa 10mila soldati sono impegnati nelle operazioni di soccorso.
Secondo fonti di AsiaNews, il disastro è stato però causato dall’incuria delle autorità che negli anni hanno permesso la costruzione di baracche ed abitazioni lungo i fiumi e sulla costa. Esse denunciano anche l’inefficienza dei soccorsi, impreparati ad affrontare una catastrofe di queste dimensioni. “Nonostante l’allerta meteo – affermano - le autorità non hanno organizzato un piano di evacuazione. Molte persone sono morte annegate nel sonno”.
Ogni anno decine di tifoni colpiscono le Filippine, provocando morti e gravi danni a coltivazioni e infrastrutture. A fine settembre il passaggio del tifone Nesat ha fatto oltre 100 morti. Nel 2009, il Paese è stato messo in ginocchio dal passaggio della tempesta tropicale Ketsana e del tifone Parma che nella sola Manila hanno fatto oltre 100 morti e 3 milioni di sfollati. Alcune zone della città e del nord delle Filippine sono rimaste allagate per mesi e a tutt’oggi patiscono ancora per i danni provocati dalla tempesta e dal tifone. (S.C.)
Su richiesta di mons. Ledesma, riportiamo di seguito le coordinate bancarie, per chi desidera inviare il proprio contributo agli alluvionati:
Branch: BPI CDO
Account name: Roman Catholic Archbp of CDO Inc.
Account: 9330-0014-42 TNX 4 D
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