Anno lunare 2016: la Chiesa vietnamita in campo per i poveri e gli orfani
In occasione delle feste per l’Anno nuovo (Tet), le 26 diocesi del Paese hanno programmato attività caritative e sociali, con l’aiuto della Caritas. In Vietnam 18 milioni di persone vivono con meno di un dollaro al giorno. Le parrocchie forniscono cibo, medicinali, assistenza psicologica e borse di studio a poveri, malati e orfani. “Raccogliamo piccole cifre per le famiglie delle aree rurali, costrette a prendere soldi in prestito a tassi di interesse del 20%”.
Hanoi (AsiaNews) – In occasione dell’inizio del nuovo Anno lunare, il prossimo 7 febbraio, la Chiesa vietnamita ha messo in campo una serie di progetti caritativi e sociali per aiutare gli oltre 18 milioni di persone che vivono al di sotto della soglia di povertà (con meno di un dollaro al giorno). A dare l’esempio è mons. Joseph Nguyễn Văn Yến, vice presidente della Commissione per le attività caritative della Conferenza episcopale vietnamita, che nel mese di gennaio ha visitato molte parrocchie nelle zone povere e rurali del Paese.
In particolare, mons. Văn Yến si occupa del sostegno a bambini ed anziani nelle parrocchie di Vô Hốt e Phúc Châu, nella provincia di Ninh Bình (a sud di Hanoi). In occasione dell’Anno della misericordi indetto da papa Francesco, il vescovo ha fatto appello a tutte le 26 diocesi del Paese per svolgere opere di aiuto agli orfani che vivono in situazioni proibitive.
La Caritas del distretto di Phú Thọ, nella diocesi di Ho Chi Minh City, ha invitato l’associazione di medici Thiện Đức a visitare le parrocchie per donare medicinali a 400 pazienti poveri, inclusi anziani soli, orfani e disabili. Oltre ad offrire visite mediche gratuite, i sanitari hanno dato anche assistenza psicologica e consigli per aumentare l’igiene della comunità.
Da 20 anni, in occasione del Nuovo anno (Tet), una delegazione della diocesi di Phát Diệm (poco a sud di Hanoi) fa visita ai lebbrosi di Trại Phong Cẩm Thủy. Le attività della Caritas locale, negli anni, hanno coinvolto numerose congregazioni religiose, maschili e femminili, ma anche persone laiche desiderose di aiutare il prossimo.
La diocesi di Phan Thiết, (a sud del Paese, a nord di Ho Chi Minh City) è specializzata in piccoli gruppi di credito, che risparmiano per garantire borse di studio ai ragazzi più poveri. Chin Huynh Thi, donna che lavora in uno di questi gruppi, racconta: “Grazie a questi fondi, i progetti hanno aiutato alcune donne ad affrontare le difficoltà causate dalla perdita di lavoro. Grazie a questa attività anche la mia famiglia è più stabile e io sono più serena. Le cifre che raccogliamo non sono grosse ma servono alle famiglie delle aree rurali, costrette a prendere in prestito soldi a tassi di interesse che arrivano al 20%”.
In Vietnam vivono 90 milioni di persone. Secondo le statistiche del governo, in 18 milioni (il 20% della popolazione) vivono sotto la soglia di povertà e possiedono il 6% della ricchezza nazionale. Altri 18 milioni sono le persone ritenute ricche, che possiedono il 54% dei beni. Il restante 60% della popolazione possiede il 40% delle risorse.
Dung Phạm Chí, dottorando in Economia, afferma: “Il governo dice che i ricchi sono il 20%, ma vorrei dire che, in realtà, è l’1% della popolazione che possiede il 40% dei beni di tutta la nazione. Al momento, il sistema economico è per due terzi in mano al governo, che ha risultati ben peggiori del settore privato. Per cui è ora di andare verso la privatizzazione. Abbiamo fatto richieste di questo tipo, ma le bozze redatte al 12mo Congresso del Partito comunista [che si riunisce in questi giorni ndr] seguono le misure economiche decise nel 2013, cioè un’economia di Stato”.
05/02/2019 12:29
10/02/2016 15:16