04/11/2022, 10.43
TURCHIA
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Ankara: leader dell’opposizione ‘prima vittima’ della legge sulla disinformazione

Presentata una denuncia presso la procura della capitale a carico di Kemal Kılıçdaroğlu, leader del Chp. La “colpa” è aver criticato il governo per l’ampia circolazione di metanfetamine. Un commercio sfruttato dai vertici del Paese per ripianare i debiti in una fase di crisi economica. L’attacco del presidente Erdoğan, che invoca il processo. 

Ankara (AsiaNews) - Il leader dell’opposizione turca Kemal Kılıçdaroğlu è la “prima vittima” della famigerata legge sulla disinformazione voluta dal governo e approvata nelle scorse settimane che, secondo le voci critiche, è destinata a rafforzare ancora di più le maglie della censura. La sua “colpa” è di aver attaccato il governo che, a suo dire, non avrebbe fatto nulla per stroncare il traffico crescente di metanfetamine in tutto il Paese. 

La polizia lo ha incriminato proprio per le sue parole critiche verso le autorità, accusandolo di diffondere informazioni false e lesive dell’immagine della nazione. In questi giorni la Direzione generale della sicurezza (Egm) ha presentato una denuncia formale presso l’Ufficio investigativo chiamato a indagare sui reati commessi da parlamentari presso la procura di Ankara, ascrivendogli anche i reati di “insulto, calunnia e offesa allo Stato turco”. 

In un video diffuso su Twitter il 31 ottobre scorso Kemal Kılıçdaroğlu, leader del Partito repubblicano (Chp), attaccava il governo ritenendolo responsabile di quella che ha definito “epidemia di metanfetamine”. Bisognoso di valuta estera per limitare gli effetti della crisi economica, il governo avrebbe attirato “baroni della droga” e favorito, o quantomeno non ha fatto nulla per limitare, il boom della produzione e uso della sostanza stupefacente. “Hanno svuotato il Tesoro, distrutto l’economia. Dopo che tutte le risorse sono state consumate, hanno iniziato - ha aggiunto - un gioco molto sporco per rimanere al potere... Hanno chiuso un occhio su tutti i tipi di denaro nero che entra nel Paese”. 

In base alla denuncia, il leader dell’opposizione è dunque la prima persona a dover rispondere delle accuse previste dalla norma sulla “disinformazione” approvata dal Parlamento, fra feroci polemiche di giornalisti e voci critiche, verso la metà del mese scorso. In particolare, l’articolo 29 afferma che chiunque “dissemini informazioni che ingannano il pubblico” devono essere condannati fino a un massimo di tre anni in prigione.

Per Celal Çelik, avvocato del leader del Chp, la denuncia presentata alla procura è una prova ulteriore dei danni causati dalla nuova legge ed evidenzia una volta di più la fondatezza delle critiche. “Hanno dimostrato - ha aggiunto il legale - che questo articolo della legge sarà applicato contro i politici per limitarne la libertà di espressione. Questo passo ha rivelato in tutta la loro portata la legittimità delle nostre argomentazioni”. 

Anche il presidente Recep Tayyip Erdoğan ha minacciato azioni legali contro Kılıçdaroğlu, le cui parole sulle droga sintetica “hanno oltrepassato tutti i confini”. Per le sue parole sulla droga usata per ripianare il debito in una fase di crisi economica, ha aggiunto il capo dello Stato, egli “dovrà risponderne davanti alla legge”. La quantità di metanfetamina sequestrata dalla polizia è aumentata di cinque volte dal 2019 al 2021 secondo il Counter Narcotics Department. Per gli esperti è diventata una “droga di passaggio”, soprattutto tra i giovani nelle aree urbane a basso reddito.

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