Andhra Pradesh, in aumento le violenze dei radicali indù contro i cristiani
Mumbai (AsiaNews) - "Gli attacchi contro i pastori cristiani dell'Andhra Pradesh sono in aumento e destano preoccupazione. Sono violenze immotivate, che con la scusa di 'fermare le conversioni' colpiscono in modo mirato questa comunità". È la denuncia lanciata su AsiaNews da Sajan George, presidente del Global Council of Indian Christians (Gcic). In particolare, il leader cristiano invita il governo locale, centrale e la Commissione nazionale per i diritti umani a tenere sotto controllo il gruppo fondamentalista indù Hindu Vahini, responsabile di numerosi attacchi avvenuti negli ultimi mesi.
Il 20 gennaio scorso la polizia dello Stato indiano ha arrestato tre militanti del movimento, ritenuti responsabili dell'omicidio del pastore evangelico Sanjeevulu a Nalgonda. Tuttavia, nell'ultimo periodo questi fondamentalisti hanno aggredito altri leader protestanti: sempre a gennaio è stato il caso del rev. Talla Christopher, nel villaggio di Munugode, e di Gajjala Neeladri Pal, di Ipparthi.
Nel dicembre 2013 un gruppo di militanti ha attaccato una chiesa battista a Narketpally, accusando - senza prove - il rev. Nama Moses di praticare conversioni forzate.
"C'è bisogno di un intervento immediato - sottolinea Sajan George - soprattutto in vista delle elezioni generali. Questi gruppi potrebbero attaccare in modo ancora più brutale le comunità cristiane per polarizzare i voti degli indù. Questi attacchi immotivati mettono a rischio l'autorità morale e il tessuto secolare dell'India".