Ancora morti e intrappolati sotto il cavalcavia crollato a Calcutta
Il crollo è avvenuto nella zona di Burrabazar, piena di negozi, edifici e strade. Il cavalcavia era in costruzione dal 2009. La ditta che conduce i lavori è sospettata di aver utilizzato materiali scadenti. Un operaio sopravvissuto ha raccontato di aver visto dei bulloni che fuoriuscivano dalle travi di metallo.
Calcutta (AsiaNews/Agenzie) – È salito a 24 morti, 90 feriti gravi e decine di persone ancora intrappolate sotto le macerie, il bilancio del crollo di un cavalcavia in una delle aree più affollate di Calcutta, nel West Bengal indiano. L’incidente è avvenuto ieri nel tardo pomeriggio, quando una porzione lunga circa 100 metri di un viadotto in costruzione dal 2009 è collassata, seppellendo macchine, risciò e passanti. Secondo alcuni testimoni, ai margini del cantiere erano state edificate baracche di fortuna, dove vivevano diverse famiglie di indigenti. Le responsabilità sono ancora da accertare, ma circolano sospetti sulla qualità del materiale utilizzato per la costruzione e la mancanza di adeguati certificati di sicurezza.
Il crollo è avvenuto nell’area di Burrabazar nella zona di Girish Park, a nord della città. L’area è nota per essere una delle parti più congestionate di Calcutta, con negozi, strade e abitazioni che si succedono gli uni accanto agli altri.
Le squadre di soccorso, compresi 300 militari, vigili del fuoco e squadre della Protezione civile, hanno fatto fatica a trasportare gru e mezzi di recupero e le operazioni sono continuate tutta la notte. Il numero complessivo delle persone coinvolte è ancora incerto, data la difficoltà del raggiungere i feriti rimasti sotto pesanti pilastri di cemento armato e acciaio.
Un operaio estratto vivo ha raccontato che stava lavorando nel cantiere e prima del collasso ha visto dei bulloni che sporgevano dalle travi metalliche. “Stavamo puntellando due travi portanti – ha detto –, ma non abbiamo potuto controllare il peso del cemento”.
La polizia di Calcutta ha registrato il caso contro la ditta costruttrice, la Ivrcl di Hyderabad, che si è dichiarata disponibile a cooperare con gli investigatori. Mamata Banerjee, chief minister dello Stato, ha dichiarato che le autorità adotteranno “azioni severe” contro i responsabili del disastro.
Negli ultimi anni in India si sono verificati numerosi episodi simili, dovuti all’inadeguatezza dei materiali utilizzati. Nel novembre 2010, 69 persone sono rimaste sepolte a Delhi sotto un palazzo; nel giugno 2014 il crollo di un edificio alla periferia di Chennai ha provocato oltre 60 vittime; nell’aprile 2013 a Mumbai 74 persone sono rimaste vittime di un altro crollo; nel luglio 2015 cinque abitanti di Delhi sono stati seppelliti dall’implosione di un edificio di quattro piani; il mese dopo altre 11 persone sono morte a Mumbai.