Ancora coprifuoco in Orissa: ucciso un attivista indù
Bhubaneshwar (AsiaNews) – Un attivista radicale indù è stato ucciso ieri da tre persone nel villaggio di Kumharigaon, nel distretto di Kandhamal (Orissa). La vittima, Dhanu Pradhan, era un attivista della Rss (Rashtriya Swayamsevak Sangh), uno dei gruppi fondamentalisti indù che fanno parte del Sangh Parivar, responsabili delle violenze contro i cristiani scoppiati due mesi fa proprio nel distretto di Kandhamal. L’uomo, un imprenditore edile, si trovava nel villaggio – quasi totalmente cristiano – per controllare una scuola in costruzione, quando è stato avvicinato da tre individui che gli hanno sparato. La polizia afferma che Dhanu Pradhan era da tempo su una lista di persone da eliminare stilata dai gruppi maoisti.
L’ultima serie di attacchi contro i cristiani è iniziata dopo la morte di un responsabile radicale indù, Swami Laxamananada Saraswati, ucciso il 23 agosto scorso. Anche lui è stato ucciso da un gruppo di militanti maoisti, ma il Sangh Parivar ha subito dato la colpa ai cristiani, scatenando un vero e proprio pogrom. I cristiani temono che questo nuovo omicidio crei una nuova ondata di violenze.
Il p. Dibya Singh, portavoce della diocesi di Cuttack- Bhubaneshwar, spiega ad AsiaNews le sue preoccupazioni: “È stato imposto di nuovo il coprifuoco e il panico si è diffuso in tutto il distretto. La nostra sola speranza per tornare alla normalità è che interessi nascosti e persone da fuori non creino nuovi problemi alla povera comunità cristiana del distretto di Kandhamal. La situazione è molto tesa e precaria e chiunque potrebbe creare il caos per incanalarlo poi nell’eliminazione dei cristiani”.
Dhanu Pradhan è fra i responsabili delle violenze scatenate dai radicali indù sempre nel distretto di Kandhamal lo scorso dicembre. Alla vigilia di Natale gruppi di estremisti del Sangh Parivar hanno attaccato e bruciato 13 chiese, centinaia di case di cristiani e ucciso 3 persone.
L’Orissa è uno stato dove il fondamentalismo nazionalista indù è molto forte. Dal 1968 vi è una legge anti-conversione, che blocca la missione dei cristiani. Nel 1999 il missionario australiano Graham Staines e i suoi due figli sono stati uccisi e bruciati nella loro auto. Sempre nel ’99, è stato ucciso anche un sacerdote cattolico, p. Arul Doss.