26/04/2023, 14.20
VATICANO
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Anche i laici avranno diritto di voto al Sinodo

Il papa ha approvato l’estensione anche a chi non è vescovo della partecipazione come membri a pieno titolo e non solo uditori. Sarà il pontefice stesso a scegliere 70 rappresentanti del popolo di Dio per l’appuntamento di ottobre, da liste di nomi dalle Chiese di tutti i continenti. Il carattere episcopale resterà garantito dal fatto che i vescovi costituiranno il 75% dell’Assemblea.  

Città del Vaticano (AsiaNews) - Non più solo uditori ma partecipanti come membri a pieno titolo al Sinodo e in un numero maggiore rispetto al passato. Laici e laiche, insieme a sacerdoti, diaconi, religiosi e religiose avranno diritto di voto all’Assemblea sinodale di ottobre, punto di arrivo del percorso sulla sinodalità avviato da papa Francesco due anni fa. Anche se i vescovi - eletti dalle Conferenze episcopali o scelti come membri dal pontefice - continueranno a costituire numericamente almeno il 75% dell’Assemblea, salvaguardando in questo modo “la specificità episcopale dell’Assemblea sinodale”.

Sono le novità sulla composizione del Sinodo volute da papa Francesco e annunciate oggi ufficialmente dalla Segreteria generale del Sinodo. Il cambiamento più importante riguarda la presenza come membri a pieno titolo di 70 non vescovi in rappresentanza dell’intero popolo di Dio (sacerdoti, consacrate e consacrati, diaconi, fedeli laici) provenienti dalle Chiese locali. Andranno a sostituire - allargandola - quella che finora era la categoria degli uditori, cioè figure scelte direttamente dal papa per partecipare ai lavori dei Sinodi ma senza diritto di voto. Ora invece queste 70 figure saranno membri effettivi dell’Assemblea. A sceglierle sarà sempre il papa, ma a partire da un elenco di 140 persone individuate (e non elette) dalle sette Riunioni Internazionali di Conferenze Episcopali e dall'Assemblea dei Patriarchi delle Chiese Orientali Cattoliche. Per l’Asia - dunque - la Fabc presenterà al pontefice un elenco di 20 nomi. Nella loro individuazione il 50% dovranno essere donne e verrà valorizzata anche la presenza di giovani. Nel sceglierli “si terrà conto non solo della loro cultura generale e della loro prudenza, ma anche della loro conoscenza, teorica e pratica, oltre alla loro partecipazione a vario titolo nel processo sinodale”.  A questi “rappresentanti del popolo di Dio” potrebbero poi aggiungersi anche altri membri non vescovi del Sinodo designati autonomamente dal papa.

Altre due novità riguardano i rappresentanti delle congregazioni religiose maschili e femminili e i dicasteri della Curia romana. I primi saranno cinque religiose e cinque religiosi appartenenti a Istituti di vita consacrata, eletti dalle rispettive organizzazioni che rappresentano le Superiore Generali e i Superiori Generali e saranno anche loro membri a pieno titolo del Sinodo. Quanto invece ai rappresentanti dei dicasteri a partecipare saranno quelli indicati dal papa.

Tutti i membri non vescovi andranno ad affiancarsi ai vescovi eletti dalle singole Conferenze episcopali, il cui numero varia a seconda del numero di vescovi e diocesi. La scelta di conferire anche ai non vescovi il diritto di voto - compiuta da papa Francesco - conferma il metodo di coinvolgimento dell’intero popolo di Dio raccomandato dal pontefice per il percorso sinodale. Ma - specifica una nota diffusa dal Vaticano - non vuole andare a intaccare la natura episcopale del Sinodo: per questo il numero dei non vescovi rimarrà inferiore al 25% della composizione dell’Assemblea. “Questa decisione - spiega la Segreteria generale del Sinodo -  rinforza la solidità del processo nel suo insieme, incorporando nell’Assemblea la memoria viva della fase preparatoria, attraverso la presenza di alcuni di coloro che ne sono stati protagonisti, restituendo così l’immagine di una Chiesa-popolo di Dio, fondata sulla relazione costitutiva tra sacerdozio comune e sacerdozio ministeriale, e dando visibilità alla relazione di circolarità tra la funzione di profezia del popolo di Dio e quella di discernimento dei pastori”.

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