Alta corte di Mumbai: No a provvedimenti contro il card. Gracias
L’arcivescovo e due vescovi ausiliari sono accusati di negligenza in un caso di violenza sessuale che vede coinvolto un sacerdote della diocesi. Gli accusati continuano a offrire massimo sostegno alla vittima minorenne e alla sua famiglia.
Mumbai (AsiaNews) – L’Alta corte di Mumbai ha ordinato alla polizia statale di non adottare “nessun provvedimento” contro il card. Oswald Gracias, accusato d’inerzia in un caso di stupro su minori. Il card. Gracias, arcivescovo di Mumbai e presidente della Conferenza episcopale indiana (Cbci) è indagato insieme ai vescovi ausiliari, mons. Dominic Savio Fernandes e mons. John Rodrigues. Tramite i loro avvocati, i tre leader della Chiesa cattolica indiana hanno chiesto il ritiro del caso. Il legale Ashok Mundargi dichiara ad AsiaNews: “L’arcivescovo ha fatto tutto ciò che era in suo potere per difendere la vittima”.
Il caso di abuso risale al novembre 2015. Per spiegare nel dettaglio quanto accaduto, e difendersi dalle accuse lanciate in un articolo apparso a febbraio sulla Bbc, l’arcidiocesi ha diffuso una nota ufficiale. Il documento ripercorre la dinamica degli eventi: il 30 novembre il card. Gracias è stato informato dello stupro commesso da p. Lawrence Johnson su un bambino. Quel giorno doveva partire per Roma, ma ha comunque trovato il tempo per incontrare la vittima, i suoi genitori e un amico che esponeva la vicenda.
Costretto a prendere l’aereo per impegni già assunti in precedenza, ha ordinato a mons. Rodrigues di assumere la gestione del caso, incontrando il minore e sospendendo il sacerdote coinvolto nello stupro. Joaquim Reis, un altro legale del porporato, spiega che “il card. Gracias è stato davvero solerte nell’aiutare il bambino e la famiglia. Ha nominato un sacerdote e un animatore che si sono recati a casa del bambino e hanno offerto il proprio aiuto al padre. Quest’ultimo però ha risposto che non avevano bisogno di alcun aiuto [perchè già il governo glielo stava fornendo, ndr]. Ad ogni modo, il sacerdote ha riferito al genitore che si sarebbero potuti rivolgere alla Chiesa in qualsiasi momento, in caso di sostegno medico o psicologico”.
In seguito, conclude, “il cardinale ha chiesto d’incontrare la famiglia diverse molte, ma essi hanno sempre rifiutato. Il cardinale è sempre disponibile ad aiutare la famiglia e la vittima in qualsiasi momento. Preghiamo affinchè tutti abbiano giustizia: cardinale, vescovi e vittima”.