Alluvioni in Myanmar: oltre 100 morti, migliaia di sfollati
Colpita la zona al centro del Paese: crollate case, strade e ponti. Ritrovati sinora 35 cadaveri, poche speranze di ritrovare in vita i 106 dispersi. Alcuni abitanti puntano il dito contro il governo, che non ha lanciato l’allerta. Secondo fonti Onu, i monsoni hanno causato almeno 700 vittime in tutto il Sud-est asiatico.
Yangon (AsiaNews/Agenzie) – È di oltre 100 morti il bilancio aggiornato delle vittime delle inondazioni che, negli ultimi giorni, hanno colpito il Myanmar centrale. I forti rovesci monsonici della scorsa settimana hanno causato frane, smottamenti e lo straripamento di fiumi; i danni maggiori si sono verificati nella città di Pakokku, situata nella divisione di Magwe, circa 30 km a nord-ovest di Bagan. Un funzionario governativo, in condizioni di anonimato, ha confermato all’Afp il ritrovamento “di 35 cadaveri, su un totale di 106 persone che risultano disperse. Le altre 71 – precisa – è ragionevole supporre che siano state uccise dalle alluvioni”. I corpi non sono stati ancora ritrovati e le ricerche continuano.
Al momento sono oltre 2mila le case spazzate via dalla massa di acqua, che ha investito almeno quattro città della regione di Magwe; a queste si aggiungono le 6mila abitazioni ancora inondate. Secondo le prime stime, i danni complessivi del disastro ammontano a 1,64 milioni di dollari. Fonti locali riferiscono che più di 1.500 persone hanno trovato rifugio nei due centri di accoglienza allestiti dal governo nella città di Pakokku, dove si è recato in visita ufficiale il secondo vice-presidente birmano Sai Mauk Kham.
In molte zone del Myanmar centrale si registrano danni a strade, ponti, vie di collegamento ed edifici a causa del forte vento e delle intense piogge monsoniche. Diversi abitanti delle aree colpite denunciano la mancanza di informazioni e allerta da parte dei funzionari di governo; un cittadino di Seikphyu, a sud di Pakokku, ha dichiarato a Dvb che il livello del torrente è cresciuto fino a sommergere edifici alti due piani.
Stime delle Nazioni Unite riferiscono che sono almeno 700 le persone morte in tutto il Sud-est asiatico: i monsoni si sono abbattuti con eccezionale intensità su Thailandia, Myanmar, Cambogia, Laos, Filippine e hanno coinvolto oltre 8 milioni di abitanti.
Al momento sono oltre 2mila le case spazzate via dalla massa di acqua, che ha investito almeno quattro città della regione di Magwe; a queste si aggiungono le 6mila abitazioni ancora inondate. Secondo le prime stime, i danni complessivi del disastro ammontano a 1,64 milioni di dollari. Fonti locali riferiscono che più di 1.500 persone hanno trovato rifugio nei due centri di accoglienza allestiti dal governo nella città di Pakokku, dove si è recato in visita ufficiale il secondo vice-presidente birmano Sai Mauk Kham.
In molte zone del Myanmar centrale si registrano danni a strade, ponti, vie di collegamento ed edifici a causa del forte vento e delle intense piogge monsoniche. Diversi abitanti delle aree colpite denunciano la mancanza di informazioni e allerta da parte dei funzionari di governo; un cittadino di Seikphyu, a sud di Pakokku, ha dichiarato a Dvb che il livello del torrente è cresciuto fino a sommergere edifici alti due piani.
Stime delle Nazioni Unite riferiscono che sono almeno 700 le persone morte in tutto il Sud-est asiatico: i monsoni si sono abbattuti con eccezionale intensità su Thailandia, Myanmar, Cambogia, Laos, Filippine e hanno coinvolto oltre 8 milioni di abitanti.
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