Allerta contro Al Qaeda. Ma negli Usa dicono: É un bluff di Obama
Sana'a (AsiaNews) - Le forze di sicurezza yemenite sono in alto stato di allerta per possibili attacchi da parte di Al Qaeda. Truppe e carri armati circondano gli uffici governativi, l'aeroporto della capitale e le ambasciate straniere. Gli Stati Uniti e la Gran Bretagna hanno evacuato le loro ambasciate e consigliato ai loro connazionali di lasciare il Paese, in seguito all'allarme lanciato giorni fa, che ha portato a chiudere le rappresentanze diplomatiche in oltre 20 Paesi islamici.
Lo Yemen è la base di Al Qaeda nella penisola arabica (Aqpa) e nel mese di giugno ha subito diverse perdite per l'impegno dell'esercito locale e le forze Usa. Secondo fonti dell'intelligence statunitense, l'organizzazione militante si sta ristrutturando e potenziando e nei giorni scorsi sono giunti a Sana'a diversi capi di Al Qaeda. La Casa Bianca e il Dipartimento di Stato parlano di intercettazioni fra il capo di Al Qaeda, l'egiziano Ayman al-Zawahiri e alcuni capi locali che, per il New York Times, sarebbero i capi yemeniti dell'Aqpa.
Il portavoce del governo di Sana'a ha dichiarato che nelle ultime 48 ore l'esercito ha sventato alcuni attacchi. Vi erano piani per il controllo di due porti nel sud e un possibile attacco a un deposito di gas liquido a Shabua. Nonostante ciò, il governo yemenita ha criticato la decisione Usa di svuotare l'ambasciata e far fuggire personale e connazionali, affermando che "l'evacuazione del personale dell'ambasciata fa il gioco degli estremisti".
Critiche ancora più dure verso la scelta Usa di chiudere più di 20 ambasciate nel mondo islamico vengono da gruppi e personalità americane. Il sospetto è che la minaccia di Al Qaeda sia usata per coprire lo scandalo rivelato da Edward Snowden, secondo il quale i telefoni e le mail di centinaia di milioni di americani sono sotto controllo da parte della Nsa (National security agency).
Dopo l'allarme dato dagli Usa e sostenuto dal presidente Barack Obama, molti leader del Congresso, repubblicani e democratici, hanno elogiato la Nsa, senza la quale il Paese "sarebbe meno sicuro" e "la nazione a rischio".
Patrick Martin, scrivendo per la Information Clearing House, definisce l'allerta per le ambasciate e i turisti americani "una campagna di paura", e fa notare alcune contraddizioni dell'amministrazione Usa, chiedendosi perché Al Qaeda è nemico in Yemen e negli altri 20 Stati, ma in Siria gli Usa collaborano con membri fondamentalisti legati ad Al Qaeda contro Assad e in Libia hanno sostenuto guerriglieri fondamentalisti.
Pepe Escobar, editorialista di Asia Times, fa notare invece che l'amministrazione Usa , nella lista delle ambasciate da evacuare, non ha messo quella in Pakistan e in Indonesia, due forti basi di terrorismo islamico