Allarme attacchi informatici a Manila: in un anno aumentati dal 325%
Nel mirino soprattutto agenzie governative dei settori sanitario e demografico, ma anche dati riguardanti la pubblica sicurezza. Riscontrati anche picchi di disinformazione alimentati dall’intelligenza artificiale in concomitanza con i momenti di maggiore tensione nel Mar Cinese meridionale.
Manila (AsiaNews) - Nonostante i risultati positivi segnalati da recenti rapporti internazionali, la sicurezza informatica rappresenta un serio problema per le Filippine, Paese diventato suo malgrado un hub della criminalità transnazionale connessa con l'abuso della rete. Necessità interne, pressione mediatica e internazionale impongono all'amministrazione Marcos di farne una priorità e le iniziative intraprese finora mostrano qualche successo ma ancora molti limiti.
L’arcipelago infatti è interessato fortemente dalle tendenze negative veicolate da internet. Anzitutto la crescente polarizzazione globale associata a tecnologie che tendono a limitare o deviare la verità dei fatti. In secondo luogo l’enorme flusso di disinformzaione dovuta all’attività di trolling, alle tecniche di ingegneria sociale sempre più sofisticate con lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale. Tutte attività che arrivano a minare anche i principi democratici, a partire dalla libertà di voto e di parola come pure l’indipendenza dei mass media. Inoltre, come sottolineato dal Global Risk report del 2024 del Forum Economico Mondiale la disinformazione si fa rapidamente strada nella consapevolezza pubblica e le tensioni geopolitiche in corso associate alla tecnologia sempre più sofisticata rischiano di creare nuove e profonde condizioni di crisi e di conflitto finora poco considerate e ancor meno affrontate adeguatamente a livello globale.
Le Filippine - dove alla forte diffusione dei social media si unisce una scarsa tutela tecnologica dei dati e della sicurezza online - sono statisticamente tra i paesi che più subiscono attacchi informatici. Secondo la società statunitense di sicurezza informatica Resecurity, hanno visto nel primo trimestre 2024 un incremento del 325% di attacchi rispetto allo stesso periodo del 2023. Nel mirino soprattutto agenzie governative dei settori sanitario e demografico, ma anche dati riguardanti la pubblica sicurezza. Le frodi permesse dal deepfake hanno visto una crescita del 4500% nel 2022-2023, come individuato dall’ultimo rapporto biennale Statistica-Sumsub Identity Fraud.
Infine, si è notato che picchi di disinformazione alimentati dall’intelligenza artificiale sono avvenuti in contemporanea con sviluppi della situazione di tensione con la Cina per le aree da questa reclamate nel Mar Cinese meridionale (Mare delle Filippine occidentale, secondo la denominazione ufficiale di Manila).
Una situazione che ha chiamato anche le autorità a un’azione più incisiva: non è un caso se l’Indice delle Nazioni unite per la cybersicurezza globale 2024 ha evidenziato rispetto al 2020 un balzo del Paese dal 61mo al 53mo posto globale per quanto riguarda la sicurezza informatica, facendolo così salire dal terzo al secondo livello dei tre considerati. Ulteriori progressi dovrebbero evidenziarsi grazie all’entrata in vigore lo scorso aprile del Piano nazionale per la sicurezza informatica (National Cybersecurity Plan 2023-2028).