Alla “Beata Imelda” il primo premio per la prevenzione dell’Aids
Taipei (AsiaNews) - Il governo di Taiwan ha conferito alla scuola cattolica "Beata Imelda" il primo premio per l'innovazione multimediale sulla prevenzione dell'Aids. Il premio nasce dalla scoperta dell'esecutivo dell'ignoranza dei giovani taiwanesi nei confronti della malattia.
Le generazioni precedenti avevano vissuto lo choc del primo impatto della sindrome da immunodeficienza acquisita, avvenuto negli anni Ottanta del secolo scorso, e la difficoltà a trovare cure che potessero almeno contenerlo. Al contrario gli adolescenti di oggi non ne conoscono assolutamente la gravità. Negli ultimi anni purtroppo la fascia che va dai 15 ai 24 anni di età è stata quella che proporzionalmente è cresciuta di più nel contagio da Hiv.
Secondo le statistiche ufficiale, circa 25mila persone hanno manifestato i sintomi della malattia tra il 1984 e il 2014. Negli ultimi sette anni, ben 4.700 persone rientrano nella fascia tra i 15 e i 24 anni di età.
Per questa ragione la città di Taipei ha indetto un concorso tra tutte le scuole, pubbliche e private, in modo che gli studenti - supervisionati da un insegnante - potessero parteciparvi. Lo scopo della competizione era quello di creare una piattaforma multimediale che potesse spiegare il pericolo dell'Aids ai coetanei (創新關懷愛滋防治行動方案-徵選活動計劃).
Le statistiche purtroppo rivelano che ogni anno molte giovani vite vengono rovinate. E questo avviene per colpa di negligenza o semplice ignoranza circa le modalità di contagio. Per tale ragione il messaggio dev'essere chiaro e deve raggiungere il più ampio numero di studenti possibile.
I risultati della competizione hanno visto vincente una delle classi di prima superiore dell'Istituto Beata Imelda (Blessed Imelda's School, 靜修女中), il più antico istituto scolastico cattolico di Taiwan. Le alunne di prima superiore, guidate dall'arrembante insegnante Sophia Wu (吳瑞玲老師), già vincitrice di due premi nazionali di didattica negli scorsi anni, hanno distanziato di gran lunga i concorrenti.
La professoressa Wu è originaria del sud dell'isola e si è laureata sia in Scienze dell'educazione che in Scienze religiose all'università Fujen. Di statura non molto alta ("mi sono già alzata in piedi, mi vedete?" ripete solitamente all'inizio di ogni incontro quando è invitata a parlare dei suoi eccellenti e innovativi metodi didattici), è una super-esperta di comunicazione multimediale per adolescenti. "Chiarezza, sintesi, passione e precisione", spiega, "questi devono essere i connotati di ogni nostro progetto. I ragazzi hanno bisogno di afferrare immediatamente l'importanza dell'argomento trattato, di potersi appassionare ad esso e di poterlo condividere".
La presentazione multimediale - riguardante la facilità di contagio dell'Hiv e la prevenzione dell'Aids - che ha vinto la competizione vuole in realtà offrire il contenuto più importante, ossia il messaggio contrassegnato dai valori umani che i giovani studenti possono condividere e rendere 'virale' nei social media. "Informarsi, condividere e aiutarsi senza giudicare e senza abbandonare nessuno per strada: uniti si può fare" dicono due alunne della Santa Imelda che hanno partecipato al progetto.
La professoressa Wu frequenta attualmente la parrocchia del Sacro Cuore di Taipei. Fino a tre anni fa insegnava in un'altra scuola cattolica, un istituto tecnico per alunni di classi sociali economicamente più povere della periferia di Xinzhu. "Era stata un'esperienza importantissima, inizialmente quei ragazzi si vergognavano di appartenere a quella scuola, poi abbiamo lavorato sul fatto che la dignità non te la deve riconoscere nessuno, la dignità di quello che fai risiede dentro di te e non ti devi vergognare del tuo contesto, ma essere fiero dei valori umani (e, per chi crede, cristiani) su cui basi la tua vita".
L'agguerrita e simpatica insegnante, senza dubbio una delle personalità cattoliche più intraprendenti di Taiwan, ha poi rivelato il segreto vincente: "Sprigiona la libertà dei tuoi studenti! Lasciali liberi di trovare nuove strade per comunicare i valori in cui credono!". Secondo la professoressa Wu "dove c'è vita e fantasia si può solo generare nuova vitalità che risulta contagiante per tutti coloro che ne vengono a contatto, proprio come aveva fatto Gesù coi suoi contemporanei".
26/03/2015
30/11/2005