17/09/2024, 08.42
RUSSIA
Invia ad un amico

Alaudinov, il nuovo Prigožin ceceno

di Vladimir Rozanskij

Il comandante del battaglione Akhmat continua a diffondere video e messaggi per i suoi 300mila follower. Dagli inizi degli scontri a Kursk tutti lo citano in Russia e lo invitano sempre più spesso nei vari talk-show di propaganda bellica.

Mosca (AsiaNews) - Il comandante del battaglione ceceno Akhmat, il 51enne general-maggiore Apti Alaudinov, è ben noto alle cronache di guerra degli ultimi due anni e mezzo, come uno dei protagonisti principali dell’invasione russa dell’Ucraina. Come capo dei kadyrovtsy, i combattenti più fedeli al capo della repubblica di Groznyj, Ramzan Kadyrov, egli è considerato il “braccio armato” del presidente, che per le sue condizioni di salute viene spesso accostato a possibili successori, di cui Alaudinov è uno dei nomi più ripetuti.

Da qualche tempo il ruolo di guida dei “macellai ceceni” sembra ampliarsi a dimensioni più complesse, soprattutto nel contesto della controffensiva ucraina nella regione di Kursk, dove Apti è stato inviato per organizzare la difesa e la riconquista dei villaggi passati sotto il controllo di Kiev. Formalmente Alaudinov ha dato le dimissioni dall’esercito, mantenendo però il comando dell’Akhmat, e a inizio settembre ha lanciato una domanda provocatoria sul suo canale Telegram: “Perché il nemico è ancora nella regione di Kursk?”, lasciando intendere che la colpa ricade sull’inettitudine degli altri capi militari. In questo il generale ceceno ripercorre le orme dello scomparso capo della compagnia Wagner, Evgenij Prigožin, che si era rivoltato contro le guide dell’esercito russo, da lui giudicate imbelli.

Nei suoi messaggi Alaudinov fa l’elenco delle forze ucraine schierate a Kursk (200 carri armati, 400 mezzi corazzati, 12 mila soldati all’inizio), parlando sullo sfondo della bandiera verde con la stella dorata del battaglione dedicato ad Akhmat Kadyrov, ex-presidente ceceno vittima di un attentato e padre dell’attuale leader, concludendo che “tutto questo va distrutto e sterminato quanto prima”. Fin dagli inizi degli scontri a Kursk, egli è stato la maggiore fonte pubblica d’informazione su quanto stava avvenendo, e continua a diffondere video e messaggi per i suoi 300mila follower; tutti lo citano e lo invitano sempre più spesso nei vari talk-show di propaganda bellica.

La sua presenza sempre più attiva non si limita soltanto all’informazione sulle vicende belliche, e nei media è stata rilanciata l’ipotesi che il Cremlino lo stia preparando alla sostituzione di Kadyrov, più giovane di lui di pochi anni, ma dal futuro sempre più incerto, nonostante il presidente ceceno continui a sbandierare i frequenti “restauri e tagliandi” alla sua salute malferma, e di essere in grado di rimanere al suo posto senza esitazioni. Il comandante della Akhmat ha ricevuto ad aprile il titolo di “Eroe di Russia”, ed è stato nominato vice-capo dell’amministrazione per le questioni militari-politiche del ministero della difesa di Mosca, dimettendosi dal corpo di occupazione della regione ucraina di Lugansk.

Il nuovo eroe proviene da una famiglia sterminata nella guerra in Cecenia all’inizio del regime putiniano, esponente dell’ala “federalista”, cioè filo-russa, della repubblica caucasica, molto più dello stesso Kadyrov. Dopo una rapida carriera è divenuto membro del governo di Groznyj, per cadere nell’ombra verso il 2020, ritirandosi a vita privata a Mosca. L’invasione dell’Ucraina gli ha offerto la possibilità di riscattarsi, mettendo insieme nell’Akhmat combattenti non solo ceceni, ma di ogni parte della Russia, all’inizio come un gruppo di volontari per poi integrarsi nell’esercito russo a giugno 2023, subito dopo la sommossa di Prigožin.

Con il suo nuovo ruolo di protagonista militare e mediatico nello scontro di Kursk, Alaudinov si rivolge a un pubblico più vasto, cercando anche di coinvolgere più volontari possibili nella mobilitazione. Molti russi sentono nostalgia di un comandante spregiudicato e popolare come era il capo della compagnia Wagner, e la questione è fino a che punto il nuovo idolo ceceno dei militaristi più estremi agisca per conto proprio, di Groznyj o di Mosca, o se il Cremlino ritenga necessario avere una pedina in grado di ricoprire ruoli diversi nelle strategie della guerra.

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
La successione di Kadyrov in Cecenia
29/04/2024 08:52
La salute di Kadyrov e la posta in gioco in Cecenia
19/09/2023 08:58
Le forze alternative della Russia
03/06/2023 09:00
L'illusione della pace in Cecenia
19/01/2024 08:26
Il ritorno del miliardario ceceno
19/12/2023 08:45


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”