Al via il cantiere per la prima centrale nucleare del Bangladesh
Mosca (AsiaNews) - Il Bangladesh ha dato il via, il 2 ottobre nel distretto di Pabna, al cantiere della sua prima centrale nucleare, che avrà la firma di Rosatom, il monopolista statale russo del settore. La posa della prima pietra è avvenuta in una cerimonia alla presenza del primo ministro, Sheikh Hasina, e del numero uno di Rosatom, Serghei Kirienko. Lo stesso giorno, la Bangladesh Atomic Energy Commission ha firmato con una controllata di Rosatom un contratto per sviluppare il progetto della futura centrale.
L'impianto di Rooppur sorgerà sulla riva orientale del fiume Padma, 160 chilometri a nord-ovest di Dhaka su un'aerea è di 105 ettari e dovrebbe diventare operativa nel 2020, a quanto hanno detto i partner russi. L'impianto disporrà di due reattori, che metteranno a disposizione della rete elettrica bengalese 2.000 megawatt di potenza.
"Credo che stiamo realizzando uno dei grandi sogni del nostro Paese'', ha detto Hasina, la quale ha reso noto che la nuova centrale coprirà il 10% del fabbisogno energetico del Paese, garantendo il rispetto delle più severe norme di sicurezza, previste dall'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea). L'obiettivo del governo è la sicurezza energetica per un Paese che soffre di costanti black-out, dove solo la metà dei suoi 150 milioni di abitanti ha accesso all'elettricità e che conta per lo più su risorse importate, come il gas naturale. Il Bangladesh è, però, anche un'area soggetta a periodici disastri naturali e questo ha sollevato le paure e le critiche degli ambientalisti nei confronti del nucleare.
Dhaka lavora a questo progetto da decenni. Inizialmente aveva avuto negoziati con Cina e Corea del Sud per trovare sostegno tecnico e finanziario, ma alla fine è stata la Russia ad avere il via libera all'accordo. Lo sblocco si è avuto a gennaio 2013, con la visita di Hasina a Mosca. Allora, il premier firmò un accordo intergovernativo con Vladimir Putin per un prestito da parte russa di 500 milioni di dollari, volti a finanziare le prime fasi della costruzione dell'impianto nucleare. Nell'occasione si discusse anche di un altro prestito di circa 1,5 miliardi di dollari, come ricorda il The Moscow Times.
La Russia ha ereditato dall'Unione sovietica buone relazioni col Bangladesh, che Mosca sostenne nella sua indipendenza dal Pakistan nel 1971. Rosatom ha già una storia di successo come esportatore di tecnologia nucleare, con progetti in Cina, India, Iran, Turchia e Repubblica ceca.
Non è chiaro il costo totale della centrale di Roopuur che potrebbe arrivare fino a 10 miliardi di dollari, in gran parte a carico dei russi. Come ha dichiarato all'agenzia nuclear.ru un portavoce di Rosatom, la Russia potrebbe finanziare la costruzione della centrale attraverso prestiti intergovernativi a condizioni di favore, secondo lo stesso schema usato per l'impianto nucleare della Bielorussia. Mosca fornirà anche l'uranio per alimentare i reattori e disporrà del combustibile esausto della centrale.
Blogger e media in Bangladesh hanno però sollevato timori per l'impatto ambientale del progetto. Secondo alcuni studi, il fiume Padma non sarà in grado in fornire l'acqua sufficiente per raffreddare i reattori, cosa che potrebbe causare incidenti. Inoltre, nel Paese non ci sono specialisti capaci di gestire una struttura così avanzata, ma anche potenzialmente pericolosa.
La Russia però rassicura: Rosatom non costruirà solo la centrale ma fornirà anche l'assistenza e la formazione di specialisti in Bangladesh, come fa di solito con tutti i suoi progetti di collaborazione all'estero. (N.A.)
(Ha collaborato Sumon Corraya)
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