Al vescovo coadiutore di Hong Kong spiace l’intervento di Pechino sulla Basic Law
Alla conferenza stampa dopo la sua nomina, il successore del card. John Tong parla dei dialoghi fra Cina e Vaticano e di diritti umani. La stima per il card. Joseph Zen. L’Alta corte di Hong Kong segue la decisione di Pechino di escludere dalla legislatura i due giovani parlamentari “localisti”.
Hong Kong (AsiaNews) – Mons. Michael Yeung, nuovo vescovo coadiutore di Hong Kong (con diritto di successione), ha espresso dispiacere sull’interpretazione della Basic Law (la costituzione del territorio) ad opera del Comitato permanente dell’Assemblea nazionale del popolo (Anp, il parlamento di Pechino). Sebbene l’Anp avesse diritti costituzionali per intervenire, egli ha detto, egli dubita che fosse necessario intervenire ed esercitare questo potere.
Il 6 novembre scorso l’Anp ha decretato l’espulsione di due giovani parlamentari di Hong Kong per aver omesso nel loro giuramento - all’inizio dei lavori del Legco (il parlamento di Hong Kong) – le parole di alleanza con la Cina. I due giovani, Sixtus Baggio Leung e Yau Wai-ching, eletti alle ultime elezioni, fanno parte del gruppo dei cosiddetti “localisti” che cercano un’autonomia e forse l’indipendenza per Hong Kong.
Alla conferenza stampa di ieri, seguita alla sua nomina, mons. Yueng ha detto che l’indipendenza di Hong Kong è “assolutamente impossibile” e “impraticabile”.
Egli ha aggiunto di essere nato in Cina (a Shanghai) e di essere di sangue cinese; i suoi genitori erano cinesi ed egli ama la cultura cinese. Per questo non potrà mai rinnegare il suo essere cinese.
Richisto di parlare sul progresso dei rapporti fra Cina e Vaticano, egli ha precisato di non essere nel gruppo implicato nel negoziato, ma di vedere che le due parti sono in dialogo, che la Santa Sede è ottimista e molto positiva. La Cina – ha spiegato, è un Paese enorme, con tanti aspetti e tematiche. Ciò rende difficile ottenere risultati immediati e per costruire un rapporto occorre svilupparlo passo dopo passo, tenendo presente anche i diritti umani, che sono un tema di interesse e di preoccupazione.
Qualcuno gli ha domandato se egli sarà come il card. Joseph Zen, capace di manifestare anche per le strade. Mons. Yeung si è schermito dicendo che egli non ha tutta la saggezza del card. Zen e ha sottolineato che non confluire in dimostrazioni pubbliche non significa che uno non sia d’accordo con la questione per cui si manifesta. Egli ha ribadito che spera di tenere aperti i canali di comunicazione e di dialogo.
Intanto, proprio oggi l’Alta corte di Hong Kong ha deciso che Sixtus Baggio Leung e Yau Wai-ching, siano rimossi come parlamentari per non aver pronunciato un giuramento valido al Legco. Tale giudizio è avvenuto dopo il pronunciamento dell’Anp. Il giudice ha fatto notare che la corte avrebbe raggiunto lo stesso verdetto anche senza l’interpretazione ufficiale dell’Anp.
Il giudice ha dichiarato che il modo in cui i due hanno giurato mostrava “in modo obbiettivo che essi non intendevano con verità e fiducia” impegnarsi a sostenere la Basic Law e a giurare alleanza per la Regione ad amministrazione speciale di Hong Kong.
07/01/2019 11:03
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