19/08/2021, 09.06
ISRAELE-EGITTO
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Al-Sisi invita Bennet al Cairo dopo la mediazione su Gaza

Il premier israeliano ha ricevuto il capo dell’intelligence egiziana e annuncia un prossimo incontro. Dalla situazione nella Striscia ai Territori palestinesi, il ruolo chiave del Paese dei faraoni nella regione. Il 26 agosto Bennett sarà alla Casa Bianca per il faccia a faccia con Biden. Fra i temi la crisi in Afghanistan e la “minaccia” iraniana. 

Gerusalemme (AsiaNews/Agenzie) - Relazioni bilaterali strategiche, la sicurezza, il ruolo di mediatore dell’Egitto nella Striscia di Gaza e un invito formale per una prossima visita al Cairo del capo del governo israeliano. Sono i temi al centro dell’incontro, avvenuto ieri a Gerusalemme, fra il capo dell’intelligence del Paese dei faraoni Abbas Kamel e il primo ministro dello Stato ebraico Naftali Bennett, cui è seguito un faccia a faccia col titolare della Difesa Benny Gantz. Il viaggio di Bennet in Egitto sarebbe il primo in oltre un decennio di un premier israeliano: l’ultimo risale al 2011, con l’incontro fra Benjamin Netanyahu e Hosni Mubarak nella località turistica di Sharm el-Sheikh. 

La visita di Bennett al Cairo dovrebbe avvenire “entro le prossime settimane” e suggellare la promessa di un incontro fra le parti avvenuta durante il primo colloqui telefonico con il presidente Abdel Fatah al-Sisi, all’indomani del giuramento del governo. La mediazione dell’Egitto si è rivelata fondamentale a maggio, per risolvere la crisi di Gaza dove si è combattuta una sanguinosa guerra lampo fra Hamas e l’esercito con la stella di David che ha causato centinaia di vittime, anche civili. 

Fonti vicine ai colloqui smentiscono di una discussione relativa al possibile ingresso di fondi del Qatar nella Striscia, del valore di centinaia di migliaia di dollari e fondamentali per risollevare una economia allo stremo. Kamel ha inoltre compiuto una tappa a Ramallah, in Cisgiordania, per colloqui con il leader dell’Autorità palestinese Mahmoud Abbas incentrati sullo “sviluppo” dei territori e un “rafforzamento delle relazioni bilaterali” in un’ottica di pace e sicurezza.

La visita del capo dell’intelligence egiziana giunge a due giorni di distanza dal lancio di razzi da Gaza verso Sderot, che hanno fatto temere una nuova escalation della violenza nell’area. Dietro l’attacco vi sarebbe la mano della Jihad islamica attiva nella Striscia; al momento, Israele non ha risposto con una operazione militare, mantenendo invece aperto il canale di dialogo con Hamas. 

Sempre sul versante diplomatico è arrivata in queste ore l’ufficializzazione della prossima visita di due giorni, in programma il 26 agosto, del primo ministro Bennett negli Stati Uniti, dove verrà ricevuto dal presidente Usa Joe Biden. Al centro dei colloqui la questione iraniana e le ultime vicende di cronaca provenienti dall’Afghanistan, con la presa di Kabul da parte dei talebani e la fuga precipitosa del governo in carica dopo il ritiro delle truppe statunitensi. 

Secondo una nota diffusa dal capo ufficio stampa della Casa Bianca Jen Psaki l’obiettivo dell’incontro è di “rafforzare la partnership fra Stati Uniti e Israele” già consolidata dai “profondi legami fra i nostri governi e i nostri popoli”, unita all’impegno “incrollabile” di Washington “per la sicurezza di Israele”. Un altro tema caldo della visita, conclude il portavoce, saranno gli sforzi da promuovere in ambito diplomatico per raggiungere la pace con i palestinesi. 

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