Ahmadinejad proclama rispetto per il Papa, ma in Iran c'è una strana coalizione anti-cattolica
Teheran (AsiaNews) Malgrado i proclami di Ahmadinejad di "rispetto" per Benedetto XVI, la polemica contro il Papa non è finita nella Repubblica islamica iraniana. Però, un movimento popolare non c'è e il regime finora non ha neppure voluto utilizzare, come aveva fatto nella polemica sui fumetti su Maometto, a febbraio, le scalmanate schiere di "bassij", gli "studenti". Per domani venerdì, giorno di preghiera, però, l'Ufficio della propaganda islamica" (Islamic Propagation Office) ha invitato i musulmani iraniani ad una dimostrazione a Teheran, con lo scopo di "mostrare la collera e l'odio" dei fedeli contro le affermazioni "anti-islamiche" del Papa.
I tenori del regime, la Guida Suprema Khamenei e il potente e ricchissimo Hashemi Rafsanjani, hanno polemizzato contro il Papa, accusandolo di collusione con i circoli sionisti e statunitensi (Khamenei) o di "irrazionalità" (Rafsanjani).
Assai strane sono poi le dimostrazioni di ieri, autorizzate se non organizzate dalle autorità, radunanti "stranieri" e "minoranze". Un gruppo di armeni e altri dimostranti si sono riuniti davanti alla moschea Hosseinieh Ershad, per protestare contro l'attitudine "anti-islamica" del Pontefice. In Iran, gli armeni sono una minoranza assai importante che gode uno statuto storico d'inferiorità "privilegiata". Per lo più, sono ortodossi, ma esiste anche una comunità armena cattolica recentemente, un prete salesiano di rito armeno è stato ordinato a Teheran. Questa dimostrazione è uno di quei tipici segni di "pace" e di ubbidienza che permette alle minoranze iraniane di sopravvivere.
Altra dimostrazione particolare, quella dei "seminaristi" islamici stranieri di Qom tra quali un gruppo di americani, che hanno gridato, oltre ai classici "Abbasso l'America" e "Abbasso Israele", un inconsueto "Abbasso il Papa". Radunati davanti al Qom's World Center for Islamic Sciences, hanno anche approvato un manifesto indirizzato al "Signor Papa" e accusando la cristianità di aver causato le due ultime guerre mondiali e, perciò, d'essere priva di razionalità e d'ogni diritto a criticare l'uso della violenza nel nome delle religioni.
Dalle strade di Teheran sono stati tolti i molti ritratti del capo degli Hezbollah libanesi, Nasrallah, e in questo periodo, sono esposti volti di "martiri" (shahid) durante la guerra contro l'Irak.
Venerdì alle sette di mattina, si svolgerà vicino al Mausoleo di Khomeini una delle tradizionale sfilati militari. In quest'ambito, il prossimo attacco della propaganda non dovrebbe targare minoranze religiose ma piuttosto gli Stati "arroganti" opposti alla politica nucleare dell'Iran. L'ha annunciato il discorso d'Ahmadinejad a New York.