Agricoltura bio: un programma nelle scuole
L’esperienza della Ella Model School di Bandarawela. Nandika Sirisena, insegnante a capo del progetto: “È un ottimo insegnamento per il futuro degli studenti”. Intorno alle classi alcuni letti per la coltivazione di fiori e verdure. Il preside della scuola: “I proventi delle vendite sono destinati Comitato per lo sviluppo scolastico”. I docenti: “Ai ragazzi piace molto questo progetto, che non interferisce con il loro studio”.
Colombo (AsiaNews) – Il governo srilankese ha introdotto nelle scuole del Paese il “Sustainable Development Program”, un’iniziativa voluta dal presidente Maithripala Sirisena per sensibilizzare gli studenti alla coltivazione organica dei prodotti ortofrutticoli, sostenibile e priva di componenti chimiche.
Nandika Sirisena, insegnante di Scienze a capo del progetto nella Ella Model School di Bandarawela, dichiara ad AsiaNews: “Questo progetto scolastico è un ottimo insegnamento per gli studenti, che in futuro potranno diventare bravi agricoltori. Inoltre, i ragazzi hanno la possibilità di essere lavoratori autonomi e possedere in casa un orto che soddisfi le loro necessità, soprattutto con prodotti senza additivi chimici. Abbiamo iniziato la coltivazione a maggio di quest’anno. Alcune verdure sono cresciute abbastanza da poter essere raccolte adesso”.
La Ella Model School di Bandarawela è un piccolo istituto che al momento ospita 371 studenti, 10 dei quali di etnia Tamil. Fra essi vi sono anche due musulmani. Il corpo docente è formato da 44 persone. Nonostante lo spazio non sia molto, intorno alle classi sono posizionati alcuni letti per la coltivazione di una grande varietà di verdure e persino di fiori.
W. B. Gunasenavisuradhipathi, preside della scuola, racconta: “Per la coltivazione abbiamo utilizzato letti e recipienti. Finora abbiamo effettuato il raccolto due o tre volte. In un’occasione abbiamo ricavato 50-60kg di verdure di tutti i tipi, venduti poi agli insegnanti dell’istituto. I proventi sono stati destinati Comitato per lo sviluppo scolastico, per rispondere alle esigenze comuni”.
V.D. Renuka e Sumithra Jayaweera, altri due docenti a capo del programma, dichiarano: “Calcoliamo la spesa e mettiamo da parte quanto è necessario per l'acquisto di semi, fertilizzanti e per alcuni strumenti. Inoltre, quantifichiamo i guadagni e li teniamo per il fondo scolastico. Non vi sono molti soldi, ma utilizziamo il denaro per i bisogni comuni, come una processione buddista o il sostegno ai parenti di un defunto legato alla scuola. Stiamo cercando aumentare la produzione, ma abbiamo qualche difficoltà a reperire l’acqua necessaria per le piante”.
“Anche se questo è un problema molto grande, in qualche modo i nostri ragazzi riescono a mantenere viva questa coltivazione senza lasciar morire le piante, portando loro un po’ di acqua. A loro piace molto questo progetto, che non interferisce con il loro studio”, affermano le insegnanti Renuka e Sumithra.
Nandika Sirisena conclude: “Anche se introdotto come un progetto governativo, i nostri studenti guadagnano qualcosa di più di un progetto. Amare le piante e rispettare l’ambiente sono valori positivi, così come la tutela della vita umana”.
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