27/06/2006, 00.00
Afghanistan – Giappone
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Afghanistan: grazie ai cattolici di Tokyo verrà aperta una scuola per sole donne

Satoko Kitahara, operatrice Fao, cattolica, ha lanciato il progetto grazie ai fondi raccolti nella sua parrocchia originaria. Prevista, ogni anno, l'educazione per mille ragazze dai sei ai 18 anni.

Rog (AsiaNews/Jcw) – Satoko Kitahara, cattolica giapponese di 37 anni che lavora per la Fao in Afghanistan, ha lanciato un progetto per costruire una scuola composta da sole donne nel Badakhshan, provincia orientale del Paese, grazie ad una raccolta di fondi nella sua parrocchia originaria, la Kojimachi di Tokyo.

Kitahara dice di essere stata ispirata nella realizzazione del progetto dalla "fame di istruzione che ha visto nei bambini afgani". "E' magnifico – dice – ascoltare i sogni che hanno per quando saranno grandi. Ho deciso che dovevo fare qualcosa per aiutarli a far divenire quei sogni una realtà".

La scuola verrà aperta a Rog, che si trova a 90 chilometri da Faizabad, e sarà composta da 12 classi di 40 studentesse per ognuna: applicando due turni ogni anno, si arriverà ad educare circa mille ragazze dai 6 ai 18 anni.

Il progetto è stato chiamato Choronay, che nel dialetto locale [il Dali ndr], significa "Perché dire che non si può fare?". "Anche i genitori delle ragazze – spiegano gli organizzatori – si sono pian piano convinti. E' un'opportunità che non dobbiamo lasciarci sfuggire".

Secondo la pratica islamica, le ragazze ed i ragazzi devono essere educati separatamente, ma le ragazze di Rog non avevano un edificio progettato per la loro educazione, dati i fondi limitati dell'amministrazione locale.

Per trovare i fondi necessari al progetto, l'operatrice Fao ha deciso di lanciare una campagna di raccolta fondi in Giappone. "L'interesse della popolazione mondiale per l'Afghanista – spiega ancora la Kitahara – sta rapidamente scemando. Oltre a cercare i fondi per il nostro progetto, vogliamo fare in modo che la gente torni ad interessarsi di una realtà che, dopo cinque anni di guerra, è ancora molto difficile".

Fra i principali finanziatori del progetto vi sono gli amici ed i parrocchiani della donna, a Tokyo: a loro l'operatrice fornisce dei rapporti dettagliati ogni volta che torna a casa.

Una di queste, Akira Yamamoto, è stata battezzata con lei: "Di tutti i catecumeni dell'epoca – dice - Satoko Kitahara sembrava la più fragile. E' incredibile quello che sta facendo e credo che in qualche modo vada aiutata: per questo, pur non potendo andare in Afghanistan, cerco di aiutarla con i fondi".

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