Aceh, i poveri dello tsunami sperano nell'accordo di pace
Aceh (AsiaNews/Agenzie) I superstiti allo tsunami e i parenti delle vittime di 30 anni di guerra civile tra separatisti e esercito indonesiano ad Aceh, hanno accolto con soddisfazione l'annuncio di un trattato di pace tra il Governo e i ribelli del Gam (Movimento per Aceh libera). L'accordo, come annunciato il 17 luglio al termine dei colloqui a Helsinki, verrà firmato il 15 agosto prossimo. Anche se da più parti si nutrono dubbi sull'efficacia dell'iniziativa già in precedenza naufragata, analisti dichiarano che la distruzione lasciata dallo tsunami (solo ad Aceh sono morte 130 mila persone) e l'impegno del nuovo governo (quello di Susilo Bambang Yuidhoyono, in carica da un anno) contribuiranno a una conclusione positiva del conflitto.
Secondo Hasballah Saad, ex ministro per i Diritti umani ad Aceh, "dopo aver visto i morti causati dallo tsunami la leadership dei ribelli ha deciso che le sue richieste di indipendenza avrebbero causato solo più sofferenza". L'accordo, di cui non sono noti tutti i dettagli, prevede per il Gam la rinuncia alla piena indipendenza e la formazione di un proprio partito indipendente; il Gam si impegna anche nel disarmo; in cambio Jakarta effettuerà il ritiro delle sue truppe dalla provincia, ricca di gas e giacimenti petroliferi.
Yusmida Usman, residente locale esprime la speranza che "questa volta non siano solo parole". La donna ha perso il fratello, ucciso dalle forze di sicurezza indonesiane perché falsamente accusato di far parte dei ribelli.
In un campo d'accoglienza per i superstiti dello tsunami, un uomo chiamato Bit ha detto che sarebbe "felice se l'esercito si ritirasse". "La gente povera come noi - conclude è stata presa fra due fuochi per troppo tempo".
Il gen. Endriartono Sutarto, capo dell'esercito, ha assicurato di "non voler lanciare nessuna offensiva; vediamo se il Gam farà lo stesso".