Accordo Usa-India per lo scambio di basi militari, contro il predominio cinese in Asia
L’intesa è stata firmata ieri dai ministri della Difesa dei due Paesi. La Cina non è mai stata nominata, ma è il bersaglio diretto. Le Marine militari di India e Usa si sosterranno in esercitazioni militari, operazioni congiunte di peacekeeping e assistenza umanitaria. Ulteriore scopo è contenere l’estremismo in Pakistan.
Washington (AsiaNews) – Stati Uniti e India hanno firmato un accordo per la condivisione di basi aeree e militari nei rispettivi Paesi in caso di riparazione e fornitura dei mezzi. L’intesa è stata descritta con finalità di sostegno logistico tra i due Paesi, ma in realtà è stata già salutata come una pietra miliare nel campo della difesa. Essa ha l’obiettivo esplicito di contenere il crescente predominio cinese sui mari in Asia e frenare i gruppi terroristi in Pakistan.
L’accordo nasce nel 2002, ma solo ad aprile di quest’anno il governo indiano ha dato il suo assenso. I termini sono stati definiti lo scorso giugno durante la visita del premier indiano Narendra Modi negli Stati Uniti e poi rivelati ieri nel corso di una conferenza al Pentagono americano. Protagonisti della conferenza sono stati Ashton Carter, segretario alla Difesa degli Usa, e Manohar Parrikar, ministro della Difesa dell’India, apparsi sempre più solidali per intenti e obiettivi.
Carter ha dichiarato che il Logistics Exchange Memorandum of Agreement (Lemoa) renderà “più facile ed efficiente la logistica di operazioni congiunte”. Parrikar ha aggiunto che “le Marine dei due Paesi si sosterranno in modo reciproco in esercitazioni, operazioni di peacekeeping ed assistenza umanitaria”.
Senza mai nominarlo, il convitato di pietra è stata la Cina, la cui influenza sul Mar Cinese meridionale è sempre più osteggiata da entrambi i governi. Carter e Parrikar hanno sottolineato l’importanza del libero commercio marittimo. Il ministro indiano infatti ha dichiarato: “India e Stati Uniti hanno un interesse comune sulla libertà di navigazione, di sorvolo e di commercio senza restrizioni come base fondamentale del sistema di regole nell’Indo-Pacifico”.
Per quanto riguarda il tema della sicurezza, i media statunitensi ritengono che l’accordo servirà anche a contrastare l’estremismo religioso. Il Pentagono è preoccupato per la deriva islamica in cui è caduto il Bangladesh dopo l’attentato contro il bar di Dhaka frequentato da stranieri, e avrebbe spinto per accelerare il raggiungimento dell’accordo. In questo modo si lancia un segnale diretto contro i militanti dello Stato islamico in Afghanistan e Pakistan.