Accoglienza fredda di Israele all'idea di schierare i caschi blu
Olmert: l'attacco continuerà fino a quando non saranno liberati i nostri soldati e non smetterà il lancio di razzi. "Alcune settimane" per il vice-capo di stato maggiore dell'esercito di Tel Aviv.
Tel Aviv (AsiaNews/Agenzie) - Accoglienza fredda, anche se non ufficiale, di Israele alla proposta di schierare i caschi blu dell'Onu al confine libanese, mentre il primo ministro Ehud Olmert ha detto ai tre inviati delle Nazioni Unite che stanno lavorando per ottenere un "cessate il fuoco" che l'attacco in Libano continuerà "fino a quando Hezbollah libererà i nostri soldati e fino a quando la sicurezza dei cittadini israeliani non sarà garantita", ossia fino a che non smetterà il lancio di razzi. Un tempo che il vice-capo di stato maggiore dell'esercito, generale Moshe Kaplinsky ha quantificato in "alcune settimane".
E notizie sul campo parlano ancora di morti, già 50 solo oggi, e distruzione, l'ultima riguarda l'autostrada tra Beirut e Damasco, principale via di fuga di coloro che tentano di lasciare il Libano, mentre a livello internazionale sembra di assistere ad un momento di esame delle opzioni possibili.
E' venuta dal numero due del governo di Tel Aviv, Shimon Peres, la prima risposta, negativa alla proposta di schierare un contingente internazionale per dividere i contendenti. "L'esercito libanese ha detto - ha 70 mila soldati. Non ha bisogno di forze internazionali per garantire la sicurezza al confine. Semplicemente non vogliono combattere". "Hezbollah - ha aggiunto Peres non tiene conto deil governo libanese e delle Nazioni Unite. La nostra esperienza con Unifil (i caschi blu nel Sud del Libano) ci insegna che non ha potuto fermare questa organizzazione. Dobbiamo chiedere se c'e' davvero una forza internazionale preparata ad usare le armi per fermare il lancio di 1500 missili in 5 giorni".
L'esercito israeliano, secondo quanto scrive oggi il Jerusalem Post, sostiene di aver distrutto, ad oggi, il 40-50% della forza di Hezbollah e studia la possibilità di schierare un sistema antimissile a Haifa, per opporsi al lancio dei razzi dal Libano, che sta duramente colpendo quella città e le altre vicino al confine libanese.
Israele potrebbe però dover considerare l'ipotesi di uno scambio di prigionieri, secondo il ministro per la Sicurezza interna Avi Dichter, ex capo dello Shin Bet. "Penso ha detto oggi alla radio dell'esercito - che alla fine riporteremo i soldati a casa e se una delle strade passerà attraverso un negoziato sui prigionieri libanesi, penso che arriverà il giorno in cui dovremo considerare anche questo".