24/02/2015, 00.00
GIAPPONE
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A una nigeriana pastore e attivista per i diritti delle donne il 32mo premio Niwano per la pace

Esther Abimiku Ibanga ha fondato la "Women Without Walls Initiative" per mettere fine alla violenza e alle ingiustificate uccisioni di donne e bambini nello Stato di Plateau, in Nigeria. L'organizzazione è divenuta una forte coalizione di gruppi di donne al di là delle divisioni etniche e religiose ed è la prima ad avere tra i suoi membri le donne leader di tutti i gruppi tribali, incluse cristiane e musulmane.

Tokyo (AsiaNews) - Esther Abimiku Ibanga, pastore e attivista per i diritti delle donne in Nigeria è la vincitrice del 32mo premio Niwano per la pace per il suo "servizio all'umanità nella ricerca di una pacifica coesistenza". Il Comitato di selezione internazionale e la Niwano Peace Foundation sottolineano che la sua azione "ha non solo avuto effetto sulla vita di migliaia di persone, ma ha fondato e diretto una organizzazione che ne tocca migliaia di altre".

Esther Abimiku Ibanga, infatti, nel marzo del 2010 ha fondato la "Women Without Walls Initiative" (WOWWI), nata dalla volontà di mettere fine alla violenza e alle ingiustificate uccisioni di donne e bambini nello Stato di Plateau, in Nigeria.

Fin dalla sua origine, l'organizzazione è divenuta una forte coalizione di gruppi di donne al di là delle divisioni etniche e religiose ed è la prima ad avere tra i suoi membri le donne leader di tutti i gruppi tribali, incluse cristiane e musulmane.

La visione della Initiative, infatti, vuole sviluppare un approccio inclusivo creativo e  nonviolento alla risoluzione dei conflitti per la trasformazione della Nigeria attraverso le donne. A tale scopo essa vuole, tra l'altro, formare una forte coalizione di gruppi di donne a livello nazionale e internazionale, al di là di ogni tipo di divisione, per dare consapevolezza del ruolo importante delle donne nella costruzione della pace. Nella maggior parte dei conflitti in Africa, compresa la Nigeria, infatti, le donne e i bambini subiscono le conseguenze peggiori. Allo stesso tempo, come madri, le donne sono le prime educatrici del genere umano. In tale ottica, il lavoro della Ibanga mira a promuovere e sfruttare il potenziale delle donne come operatori di pace, riconoscendo che le donne possono avere una forte influenza nella vita degli uomini (padri, fratelli, mariti e figli).

Per raggiungere i suoi scopi e obiettivi, Women Without Walls Initiative, sotto la guida del pastore Ibanga ha intrapreso iniziative per incrementare il ruolo delle donne attraverso l'acquisizione di competenze e micro finanza. E' stata anche uno dei capi religiosi più attivi nella condanna dei sequestri di Boko Haram nel suo Paese d'origine. Ha organizzato marce di protesta e ha instancabilmente invitato i responsabili governativi e politici ad affrontare la questione del maltrattamento e dell'abuso delle donne, amplificando le voci positive delle madri e dei leader religiosi contro i signori della guerra "che usano la religione per mobilitare i giovani a perpetrare la violenza per soddisfare i loro motivi egoistici".

"Women Without Walls Initiative" ha anche introdotto, per la prima volta, i "dialoghi comunitari con la polizia" per promuovere la fiducia tra le comunità e la polizia, nel tentativo di contrastare il terrorismo. Insieme ad altre organizzazione ha poi promosso iniziative nelle scuole primarie e secondarie del Plateau per offrire anche ai bambini la possibilità di giocare un ruolo attivo nella costruzione della pace e, ancora più importante, per dare bambini un'immagine della vita diversa dalla situazione di guerra che li circonda.

L'organizzazione ha anche rappresentato le donne in conferenze internazionali e forum in diversi Paesi, compresi Ruanda, Sudafrica, Austria e Stati Uniti. Il pastore Ibanga ha anche presentato alle Nazioni Unite un documento su "Prevenire e affrontare la violenza e le atrocità criminali contro le minoranze".

 

 

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