A sorpresa, Seoul apre al Nord: “C’è ancora posto per il dialogo”
Durante il tradizionale discorso d’inizio anno sulle linee-guida di politica del governo, Lee ha affermato: “Il Nord deve arrivare a comprendere che per mezzo dell’avventurismo militare non si può giungere a nulla. Le armi nucleari e questo avventurismo vanno scartati, e le tensioni disinnescate il più presto possibile”.
“Se il Nord si mostra sincero - ha concluso - la porta del dialogo rimane ancora aperta. Entrambi abbiamo la volontà e l'intento di rafforzare drasticamente la cooperazione economica, insieme alla comunità internazionale. Il dialogo e la collaborazione vanno promossi attivamente. Quest’anno dobbiamo lanciare una campagna più decisa per migliorare le relazioni inter-coreane”.
In questo modo Lee ha risposto in maniera implicita alle pressioni nordcoreane con cui, appena due giorni fa, si era addirittura pubblicamente sollecitato un tempestivo riavvicinamento. La stampa nordcoreana aveva pubblicato una serie di interventi in cui si chiedeva una maggiore cooperazione fra le due nazioni, pur senza scusarsi o ammettere gli attacchi.
“Il pallino è in mano alla Corea del Nord - ha commentato il portavoce del ministero degli Esteri sudcoreano Kim Young-sun - e quello che maggiormente conta è un atteggiamento di sincerità da parte loro”. Il portavoce ministeriale ha quindi ricordato come “già in passato, svolte nei rapporti bilaterali siano state determinate dalla decisione con cui i rispetivi leader hanno affrontato anche situazioni apparentemente prive di vie d’uscita pacifiche”.
A Seoul è atteso domani anche l’inviato speciale americano Stephen Bosworth, impegnato in una missione “esplorativa” per la ripresa dei colloqui a sei sul disarmo nucleare della Corea, che lo vedrà poi proseguire alla volta di Pechino e di Tokyo. Insieme alle due Coree, infatti, dei colloqui fanno parte anche Usa, Cina, Russia e Giappone.
12/11/2020 12:02